Villa Olmo, la lunga rinascita delle antiche serre

L’intervento Restauri in ritardo, serviranno altri sei mesi. L’opera costerà nel complesso poco più di due milioni e aprirà la prossima estate

Como

Nei giorni scorsi alle serre di Villa Olmo, attualmente un grande cantiere, è stato individuato – nel corso di un incontro con la Soprintendenza – il colore dei serramenti delle vetrate e della copertura, che saranno grigio chiaro. La scelta è stata una sorta di compromesso con l’obiettivo di andare ad avvicinarsi all’originale che risale alla fine dell’Ottocento. E si tratta di un passo avanti fondamentale per i lavori di riqualificazione che, secondo il cronoprogramma, dovrebbero concludersi entro il 19 dicembre, ma che la realtà evidenzia come impossibile. La nuova data, che dovrebbe essere quella definitiva, slitterà in avanti di circa sei mesi per arrivare a chiudere il cantiere per l’estate. L’ammissione arriva dallo stesso sindaco Alessandro Rapinese che nei giorni scorsi ha effettuato un sopralluogo. «Non stiamo costruendo tondini di ferro in serie – le sue parole – ma si tratta di un lavoro delicato che necessita spesso di verifiche, approfondimenti e consultazioni. Senza dubbio non si chiuderà per dicembre, ma contiamo di riuscirci per l’estate. Detto questo ribadisco che se stessimo costruendo villette prefabbricate sarebbe un conto, qui invece stiamo restaurando un gioiello delicatissimo e le sorprese sono dietro l’angolo».

Guardando da vicino la struttura si vedono i muri portanti completamente ripuliti e sistemati, la struttura consolidata e si può solo immaginare quello che potrebbe diventare una volta completato l’intervento. Il modello sono le vicine serre del Grumello che hanno però dimensioni minori.

Il cantiere tra via Per Cernobbio e via Caronti era iniziato nell’estate del 2024 e avrebbe dovuto durare un anno e mezzo, ma come detto ci vorranno circa sei mesi in più. Proprio le serre, nel corso della complessa storia del progetto di riqualificazione di Villa Olmo (denominato nel 2014 “Tra ville e giardini del lago di Como: navigare nella conoscenza”), erano state inserite nella prima parte del piano proposto dall’amministrazione di Mario Lucini alla Fondazione Cariplo, che aveva messo a disposizione un finanziamento di 5 milioni di euro sui 7 necessari. Alle presentazioni pubbliche iniziali del piano di restauro veniva indicato il 2016 come ipotesi di conclusione dell’opera che a questo punto lo sarà – a meno di altri guai – con dieci anni di ritardo. Imprevisti, slittamenti, revisioni progettuali e burocrazia lumaca si sono succeduti nel corso degli anni. La stessa Fondazione Cariplo, che pure nel 2023 aveva revocato finanziamenti per 1,6 milioni al progetto Villa Olmo dopo aver concesso due proroghe, aveva invece deciso di mantenere i 710mila euro per le serre in seguito a garanzie fornite dall’amministrazione Rapinese sulla partenza effettiva dei lavori dopo la modifica del progetto. Già allora il primo cittadino aveva polemizzato con i predecessori evidenziando, anche in tempi recenti, come ci fosse «un progetto che diceva di puntellare la struttura ed evacuarla in caso di neve, noi siamo partiti da zero».

Gli operai sono arrivati, come detto, poco più di un anno fa per realizzare l’intervento da 2,1 milioni di euro. Finora sono stati rimossi tutti i vetri sia dalla serra più grande (su due piani) che da quella più piccola oltre alla sistemazione delle parti in muratura interne. I serramenti sono attualmente sottoposti a restauro (e verniciati in grigio chiaro) e dovranno poi essere ricollocati mentre i vetri saranno tutti sostituiti. Si sta infatti portando avanti un recupero conservativo, ma che consenta un ampio utilizzo degli spazi con diverse funzioni e in sicurezza. Alcuni verranno utilizzati nuovamente per la coltivazione delle piante, ma si penserà (in base al modello di gestione che sarà adottato) anche ad eventi e apertura al pubblico e alle scuole. In questi mesi sono state effettuate opere di consolidamento in modo da rendere sicura la struttura dal cui terrazzo si ha una spettacolare vista sul lago e sulla città. Attenzione dovrà essere messa negli impianti di diverso tipo, elettrici, scarichi, riscaldamento e refrigerazione, allacci. Infine in fase di restauro anche i medaglioni esterni e le grotte

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