Visite entro il termine della ricetta? Per la spirometria solo nel 13% dei casi

Sanità La percentuale di prestazioni sanitarie garantite è molto bassa nella nostra provincia. Accade anche per le prescrizioni a breve termine. Unica alternativa: spostarsi a Sondrio o Pavia

Como

A Como e provincia, la probabilità di trovare un appuntamento per effettuare una spirometria entro i tempi previsti dalla prescrizione medica con cui si effettua la prenotazione è pari al 13%.

La percentuale delle prestazioni sanitarie garantite entro le tempistiche della classe di priorità indicata sul documento firmato dal medico di famiglia fotografa la difficoltà in questo momento storico di accedere alle cure e ai controlli. L’ultimo monitoraggio risale a questa estate, ma il bilancio mese per mese non accenna a migliorare. Per fare qualche esempio pratico, tramite l’Asst Lariana il tempo medio d’attesa calcolato dall’Ats Insubria per fare una semplice spirometria è pari a 427 giorni. Mentre il rispetto di quanto indicato sulle prescrizioni mediche a breve termine è garantito, invece le prescrizioni senza urgenza, su cui cioè si trova la P di “programmabile”, permettono di trovare un appuntamento entro il termine indicato solo nel 13% dei casi.

Altri esami critici

Un altro esame critico è l’ecografia bilaterale alla mammella, con un 15,9% di prescrizioni programmabili soddisfatte e 322 giorni d’attesa in media. Ci sono però anche esami per cui trovare un appuntamento è quasi impossibile, sia tramite centralini che sito internet, come la colonscopia (60,6% di prestazioni programmabili garantite dall’Asst Lariana) e per i quali nemmeno le ricette a breve termine trovano soddisfazione (63,6%). Situazione simile per l’ecocolordoppler ai tronchi sovraortici (per la classe P la percentuale di esami garantiti è pari al 27,5%), come pure molte visite specialistiche di primo accesso, dal nefrologo (35,1%), o dal chirurgo vascolare (35,2%).

L’ormai annoso problema investe oggi anche gli ospedali privati e accreditati. La prescrizione firmata dal medico vale sei mesi e il tempo massimo per fruire di una prestazione programmabile è 120 giorni, quattro mesi, non oltre.

Come far valere i propri diritti

Dunque dopo cosa succede?

Succede che spesso i pazienti gettano la spugna e vanno a fare visite ed esami a pagamento.Per un consulto specialistico si spende tra le 100 e le 150 euro, altre 150 circa per un’ecografia alla mammella, anche più di 300 euro per una Tac, se non oltre in base alla specificità dell’approfondimento richiesto. L’alternativa è spostarsi, anche molto lontano, in province dove c’è più posto come Sondrio o Pavia. In genere il sistema regionale, tramite fascicolo, propone poliambulatori accreditati anche distanti e meno noti, raramente negli elenchi si vedono invece le disponibilità degli ospedali più grandi, dal Sant’Anna al Valduce.

Cittadinanza Attiva ricorda però che ottenere visite ed esami entro i tempi della ricetta nei confini della propria Ats, per noi Varese e Como, è un diritto. Bisogna segnalare al Cup e scrivere mail tramite pec e scaricare i moduli dal sito www.cittadinanzattiva.it.

L’Ats Insubria su mandato della Regione ha appena stanziato 1,18 milioni per ridurre le liste d’attesa entro dicembre offrendo queste risorse ai presidi privati. Sono già pubblicati gli elenchi delle varie prestazioni e degli ambulatori e ospedali coinvolti.

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