Yacht Club, volano i ricavi: 2,4 milioni. Ma il 70% arriva da attività commerciali

Bilancio approvato L’associazione dilettantistica dedica agli sport l’1% del proprio fatturato. La voce più importante a bilancio è il servizio carburante per i taxi boat. Lievitano anche i costi

Nella sua relazione introduttiva, il presidente Giancarlo Ge ci ha tenuto a sottolinearlo: quest’anno riparte la scuola vela con un investimento destinato - nei progetti - a passare da 5mila a 50mila euro l’anno. Ma la voce “sport” (sia sotto i ricavi che sotto i costi) resta davvero marginale rispetto all’attività commerciale. Mentre ci si aspetterebbe il contrario, parlando dei conti di una associazione dilettantisca sportiva.

L’assemblea dei soci dello Yacht Club ha approvato il bilancio 2023 del sodalizio. Lo ha fatto sabato scorso, quando in prima battuta era stata convocata l’assemblea anche per procedere al rinnovo delle cariche - ovvero dei vertici, presidente incluso - salvo poi emendare questo punto a data da destinarsi. Se i numeri dell’attività del 2022 avevano fatto effetto, quelli dell’anno scorso sono ancor più clamorosi perché sono lievitati i ricavi (+40% con introiti superiori ai 2,4 milioni di euro) così come i costi (+50%, anche qui sopra i 2,4 milioni). Alla fine l’avanzo di gestione è stato di 35mila euro che unito a quelli dei due anni precedenti ha garantito allo Yacht Club guadagni netti di quasi 160mila euro.

La questione, però, non è tanto legata agli avanzi o ai disavanzi, quanto piuttosto al fatto che lo Yacht Club occupa uno degli edifici comunali e delle aree demaniali più prestigiose di tutta la città a prezzi stracciati in virtù del fatto che è un’associazione sportiva dilettantistica e che, in quanto tale, garantisce un servizio ai comaschi stessi. Ma il principale servizio garantito oggi dallo Yacht Club è quello offerto ai taxi boat del lago, con l’unico distributore di benzina cittadino per barche e motoscafi.

La voce istituzionale

In tal senso le cifre sono clamorose: si è passati da ricavi pari a 930mila euro l’anno (tra fatture carburanti per privati e per enti pubblici) a oltre 1,4 milioni di euro dello scorso anno. Sono gli stessi vertici dello Yacht Club a piazzare questi ricavi sotto la voce “attività commerciale”. Cresciuti anche i proventi istituzionali, che hanno superato i 600mila euro. Ma andando a scorrere le voci si scopre che quasi il 50% è legato ai ricavi per il posto barca alla marina dello Yacht Club per i soci, a cui si aggiungono 260mila euro di quote sociali annuali.

In verità le cifre puramente istituzionali si limitano alla scuola vela e all’attività sportiva motonautica, per le quali l’associazione dedica appena l’1% del proprio fatturato. Unica eccezione la Centomiglia del Lario, che però lo scorso anno ha visto i costi balzare improvvisamente in alto (da 61mila e quasi 100mila euro) e i ricavi diminuire (le sponsorizzazioni sono passate da 17mila e undicimila).

La sede e il Demanio

Una delle poche voci a bilancio che resta invariata, a fronte di movimenti - come visto - decisamente notevoli sia sul fronte dei costi che dei ricavi, riguarda quanto incassa il Comune di Como e quanto il demanio dello Stato dallo Yacht Club, per consentire all’associazione di posizionare il porto marina in quella zona del lago e di occupare lo storico edificio comunale: 34.400 euro la sede, 34mila la concessione demaniale.

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