Lluis Pasqual: «In Lorca le emozioni di tutti. Per questo lo amiamo»

Intervista Il regista spagnolo prestigioso ospite sabato a Lariofiere di Erba al fianco dell’attrice Anna Nogara. «Condivideremo con il pubblico la nostra ammirazione per il poeta, superandone l’immagine stereotipata»

Un viaggio affascinante lungo “Le strade di Federico”, con due “guide” d’eccezione - il grande regista spagnolo Lluis Pasqual e la carismatica attrice Anna Nogara - a condurci nel mondo, per molti versi ancora sconosciuto, di Federico Garcia Lorca.

Accadrà sabato sera, 25 maggio, alle 21, a Lariofiere di Erba e sarà un’altra tappa di avvicinamento al “Circolo magico”, lo spazio espositivo sognato da Ezio Frigerio e voluto tenacemente da Franca Squarciapino. Continua e si arricchisce di una gemma ancor più preziosa, la serie di personalità importanti della cultura e dello spettacolo che si avvicendano sul palco erbese, in omaggio al grande scenografo Frigerio.

Questa volta, insieme ad Anna Nogara che fu già intensa protagonista di uno dei primi appuntamenti di “Aspettando il museo”, ecco arrivare un artista di caratura internazionale, Lluis Pasqual, appunto, regista d’opera e di prosa, profondo conoscitore di Lorca, forte sostenitore del teatro come spazio del sogno e dell’utopia.

Nella sua lunga e ricchissima parabola artistica è stato assistente di Strehler al Piccolo Teatro di Milano e direttore della sezione teatro della Biennale di Venezia nel 1995. Inoltre fondò, nel 1976, il Teatre Lliure di Barcellona. Sua la regia del “Don Carlo” di Verdi che ha aperto, lo scorso 7 dicembre, la stagione della Scala di Milano. Il prestigioso ospite arriva ad Erba in virtù della sua salda e duratura amicizia con la coppia Frigerio – Squarciapino, un fruttuoso rapporto personale e professionale.

Maestro Pasqual, partiamo proprio dal suo legame con Franca ed Ezio. Quando nacque? E quali esperienze avete condiviso?

La nostra è stata ed è ancora una grande e salda amicizia, nata dal lavoro comune e cresciuta a livello personale. Negli anni, abbiamo condiviso tante esperienze, in Spagna, a Parigi e anche in Italia, al Piccolo di Milano e alla Scala. Lavorare con Ezio e Franca è stato un privilegio, grazie alla loro professionalità, alla cultura e alla sensibilità di questa coppia straordinaria. Volevo e voglio un gran bene ad entrambi, anche se, purtroppo, Ezio ci ha lasciati.

Come giudica l’idea del “Circolo magico”?

È un progetto importante che racconta della generosità di Ezio, che ha donato due preziose collezioni d’arte alla sua città natale. Le volevano in mezza Europa e lui ha scelto il luogo dove è nato. È un regalo per Erba e per tutta l’Italia. Bisogna fare tutto quello che sarà necessario per realizzare il sogno. E non chiamatelo museo! Sarebbe riduttivo. Il “Circolo magico” deve nascere vivo, aggregante e pieno di stimoli.

Un luogo che rifletta le personalità dei suoi ideatori?

Sì. Il visitatore dovrebbe sentirsi “a casa”, con Ezio e Franca. Io ricordo le mie visite da loro. Bastavano dieci minuti e la conversazione si arricchiva. Si parlava di tutto: di viaggi, arte, teatro, realtà, sempre al massimo livello. Questo stesso spirito dovrà essere dentro allo spazio espositivo che sta nascendo.

Parliamo ora di “Le strade di Federico”, di cui lei firma la regia. La scelta di Federico Garcia Lorca non è casuale…

Ho proposto Lorca perché è un autore che mi ha accompagnato per tutta la vita. Ne avevo tanto parlato con Ezio. Pensi che la sua prima collaborazione con me fu la realizzazione dei costumi di “La casa di Bernarda Alba”. È proprio vero che nulla nasce per caso. In merito allo spettacolo che vedrete, il mio intento è presentarvi un amico, un uomo, un artista creativo e sorprendente, ben diverso dall’immagine stereotipata di “poeta della morte” che considera solo la fine di Lorca e non il suo percorso poetico e umano, che può sorprendere. Grazie ad Anna Nogara, che ha spesso interpretato testi di Lorca, anche in spagnolo e che lo legge magnificamente, condivideremo con il pubblico la nostra passione e ammirazione per il poeta.

Non sarà quindi una lezione accademica?

Assolutamente no. Andremmo contro lo spirito di Lorca, poeta della vita, dell’amore, dell’amicizia. Era proprio lui a sottolineare spesso come la poesia si senta con il corpo, prima ancora della comprensione intellettuale. Vogliamo portare in scena almeno una ventata della sua energia, attraverso la poesia, un po’ di teatro e persino attraverso le canzoni. Non tutti sanno che era anche musicista, oltre che drammaturgo e persino disegnatore.

Insomma, una personalità ricca di sfumature?

Certo, ed è interessante osservare che, anticipando una sensibilità molto moderna, ha messo sé stesso al centro delle sue opere. Ad esempio, si è espresso in molto magnifici personaggi femminili. La sua introspezione non è autoreferenziale, perché l’universo di Lorca si riflette in chi legge. Il poeta sa scrivere di sé emozioni che abitano in tutti noi.

Federico Garcia Lorca fu anche artista militante…

Negli anni Trenta, creò, ad esempio, la Barraca, un teatro itinerante, libero, che avrebbe dovuto portare i grandi spettacoli classici nelle campagne e nei luoghi lontani dai teatri. Una missione politica ed artistica che poi sarebbe stata replicata, nel secondo dopoguerra, in altri importanti contesti tra cui il Piccolo Teatro di Milano di Giorgio Strehler e Paolo Grassi. Questo è solo uno degli esempi che dimostrano la visione profetica e attiva del teatro non come semplice intrattenimento ma come strumento di crescita umana.

In conclusione, torniamo al suo rapporto tra amicizia e lavoro con Franca Squarciapino che ha firmato i costumi per il “Don Carlo” scaligero. Che emozione è stata lavorare insieme di nuovo?

Mi piace dire che è stato “come sempre”, come quando c’era anche Ezio. Benché sentissimo la mancanza del suo sguardo acuto e intelligentemente critico, abbiamo trovato la strada. Del resto, con Franca, si definiscono le cose e poi, bisogna lasciarla volare. In lei si fondono l’arte e l’artigianato più alto e raffinato, oggi rarissimi da trovare. L’ho vista cambiare un costume solo perché aveva trovato un materiale che avrebbe dato una resa migliore. È un privilegio assistere al suo processo creativo. E poi c’è il suo sguardo sorridente e luminoso, che conquista tutti coloro che lavorano con lei.

Info

L’evento con Anna Nogara e Lluis Pasqual è il diciannovesimo della serie di spettacoli del ciclo “Aspettando il Museo”. Nella Sala Porro di Lariofiere, in via Resegone, ad Erba, sabato sera, alle 21, il pubblico potrà assistere ad un omaggio a Federico Garcia Lorca (foto), poeta e drammaturgo spagnolo, presentato da chi lo ha studiato in profondità e vuole raccontarlo non in modo cattedratico, ma molto intimo. Ricordiamo che “Aspettando il Museo” è ideato da Franca Squarciapino - celebre costumista e moglie dell’altrettanto grande scenografo Ezio Frigerio. L’occasione è l’avvicinamento all’apertura del “Circolo magico” dedicato a Frigerio, struttura che aprirà a Villa Candiani, a Erba. La rassegna è promossa dalla Biblioteca di Erba con il Museo Civico e da Make Como e Lariofiere. Il costo del biglietto è di 5 euro, su prenotazione al 3451627393.

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