Mattia Romagnoli: «Un film in 48 ore e ci porterà lontano»

Cinema Da Cermenate a Roma per vincere il concorso nazionale “The 48 Hour Film Project Italia”

Da Cermenate a Roma, per il sogno di vivere di cinema e per il cinema. In tasca, un diploma di liceo artistico (al Modigliani di Giussano), vent’anni appena compiuti e tanto entusiasmo per accettare le sfide. È questo il curriculum di Mattia Romagnoli, il giovane studente di cinematografia che, nel suo primo anno nella Capitale, è già riuscito, insieme ad un gruppo di aspiranti cineasti, di cui Mattia è il più giovane, ad aggiudicarsi un riconoscimento di tutto rilievo.

Il team Cookie Slatt, di cui Romagnoli fa parte in qualità di regista e sceneggiatore, ha infatti conquistato il primo premio per la realizzazione, in sole quarantotto ore, del corto “Buona da morire”. L’opera concorreva nell’ambito del concorso “The 48 Hour Film Project Italia”, progetto, promosso da Roma Capitale - Assessorato alla Cultura, nell’ambito di una più vasta iniziativa internazionale, made in Usa, ideata e curata da Le Bestevem. “Buona da morire”, il corto pensato e girato in soli due giorni, come prescritto dal regolamento, è stato decretato “miglior film” a livello nazionale e ha vinto anche il premio per la “miglior sceneggiatura”. Cosa ancora più interessante, avrà la possibilità di gareggiare al Filmpalooza 2024 di Lisbona, su un palcoscenico internazionale. In quella occasione, che si terrà in primavera, oltre all’inseguire il sogno del Gran premio finale, potrà concorrere per la sezione Short Film Corner al Festival di Cannes. Di questa grande soddisfazione ci parla, in rappresentanza di tutto il gruppo di lavoro, proprio Mattia Romagnoli, ancora “elettrico” per la vittoria in cui nessuno osava sperare.

Mattia, lei e i suoi colleghi state vivendo un bellissimo momento…

Siamo felicissimi, dobbiamo ancora razionalizzare. Ci siamo dedicati con passione al progetto, ma non ci saremmo mai immaginati di uscirne vincitori.

Come è nata l’idea di partecipare al concorso?

Io e gli altri componenti del gruppo ci siamo conosciuti all’inizio di quest’anno. Avevamo spesso parlato di ideare insieme qualcosa, e quando abbiamo saputo di “The 48 Hour Film Project Italia”, giunto alla sua XVII edizione, dalle idee siamo passati ai fatti. Si è formata una troupe di trenta persone, tra i venti e i trent’anni. Siamo tutti volontari.

Come siete arrivati al soggetto del corto?

I partecipanti non possono scegliere autonomamente il genere e molti altri dettagli narrativi che vengono assegnati ad estrazione. A noi sono capitati i generi “dark comedy” e “road movie” e da lì è partita la maratona di quarantotto ore che ci ha portati dalla fase di sceneggiatura alla fase di riprese in esterni ed interni e poi alla post produzione.

Una faticaccia. Perché un timing così serrato?

È una sfida divertente anche se non semplice. Abbiamo lavorato secondo un ritmo efficace. Ci eravamo preparati nei limiti del possibile, cercando location (nella zona di Anagnina, Roma Sud) che si adattassero a diversi generi. Lo sforzo è stato davvero corale. Certo, si è dormito molto poco (ride ndr), ma alla fine, possiamo dire che ne è valsa davvero la pena!

Come detto, il lavoro è stato realizzato da tante persone…

Certo. Alla regia, abbiamo lavorato io, Cabiria Lizzi, Leonardo Moretti, mentre la sceneggiatura è firmata da Stefano Folli, Valerio Pancotti, Nicola Belmonte, Marco Mannarino, Matteo Caribotti, Nicola Belmonte, Alex Prosperi, Tomas Leardini e da me. Davanti alla macchina da presa, hanno recitato Tomas Leardini (che ha avuto la nomination come migliore attore), Dalila Aprile, Federico Bizzarri, Arianna Serrao. Direttore della fotografia è Stefano Caggianelli, mentre le scenografie sono di Matteo Caribotti e Elena Semorile e i costumi di Claudia De Lucia. La post – produzione è stata affidata a Gloria Fusillo, Stefano Folli, Stefano Caggianelli.

Insieme avete lavorato a questa dark comedy graffiante che va oltre gli stereotipi…

Sì. Nella serata di premiazione, la presentatrice ci ha detto che siamo riusciti a farla ridere e questo è molto bello. Ora speriamo di poterci giocare l’occasione del Filmpalooza 2024.

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