Gioco, amicizia e responsabilità: quanto entusiasmo al Grest di Bellagio

Il progetto Un’ottantina di partecipanti affiancati ogni giorno da una trentina di animatori. Dalla comunità bellagina un esempio di come costruire un percorso di crescita e impegno

Dopo aver approfondito le esperienze degli oratori della città di Como, con uno sguardo particolare alla popolosa realtà di San Bartolomeo e alla piccola, ma vivace parrocchia di Camnago Volta, questa settimana Diogene si sposta sul lago, per la precisione a Bellagio, per scoprire altre proposte estive per i bambini e i ragazzi.

È terminato da poco più di due settimane il Grest della Comunità pastorale “Beato Teresio Olivelli”, realtà che riunisce le tre parrocchie della Perla del lago, oltre a quella di Vassena. Una media di ottanta partecipanti al giorno, assistiti da una trentina di animatori: sono questi i numeri dell’oratorio estivo coordinato dal seminarista Manuel Dei Cas.

Come ci racconta, «sia durante la preparazione, sia effettivamente nelle settimane di Grest, siamo riusciti a lavorare bene grazie all’impegno dei giovani delle superiori. Quest’anno, tra l’altro, al gruppo già affiatato di chi aveva partecipato negli anni passati si sono aggiunti altri ragazzi di terza media: erano in tutto una dozzina e hanno avuto modo, così facendo, di iniziare a pregustare la bellezza (e la responsabilità) dell’essere animatore».

Già, perché – soprattutto in quest’età “di passaggio”, critica per antonomasia – «rivestire un incarico simile ti aiuta a diventare più consapevole del compito che ti viene affidato: vivi un salto di qualità, per così dire, e diventi adolescente a pieno titolo, con tutti gli oneri e gli onori del caso». Una bella espressione di fiducia che la comunità ha nei confronti dei giovani, come insegna del resto il tema del Grest 2023: alla base di “TuxTutti”, infatti, c’è la volontà di curare i momenti di passaggio e le relazioni interpersonali.

«Con gli animatori delle superiori, invece, ho voluto fare un passo in più. Al termine della settimana di attività, ogni venerdì pomeriggio abbiamo vissuto un momento di riflessione dal punto di vista personale e spirituale». Avere cura della relazione passa anche da qui, dal «dialogo individuale che ognuno di noi ha con il Signore».

A partire dalla Parola, Dei Cas ha proposto alcune sottolineature, tra domande a cui rispondere e motivi di lode da esternare. «Guardando alla settimana appena trascorsa, ho spinto perché i ragazzi sostassero qualche istante a ripensare alle cose belle vissute, cercando di scorgere – allo stesso tempo – la presenza del Signore nelle relazioni personali sperimentate durante il Grest».

Una immagine in particolare ha guidato il percorso degli animatori. «Ci siamo fatti aiutare dall’esempio dalla serva di Dio Chiara Corbella Petrillo, figura bellissima di donna e madre che ha saputo dire il proprio “sì” fino alla fine, anche durante l’esperienza faticosa della malattia». Esempio – quest’ultimo – di come la fede possa trasformare le fatiche in speranze. Per tutti i bambini, poi, il Grest «è stato il momento per prendersi qualche piccolo impegno concreto. Ogni giorno, all’avvio delle attività, sceglievamo qualcosa da fare, ad esempio farsi prossimi di chi è più in difficoltà, e alla sera la verifica partiva proprio da qui». È così, insomma, che l’oratorio estivo, «oltre ad essere un momento di svago e ricreazione, diventa luogo privilegiato per la crescita. A tutte le età».

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