Il doposcuola? A Sagnino si fa insieme

L’iniziativa Per il secondo anno i ragazzi dei tre quartieri di Como Nord si ritrovano nel centro diurno Ta.Tu. «Non si tratta solo di “fare i compiti”, quanto stabilire relazioni e consentire ai giovani di aprirsi con gli altri»

Il furgoncino con i ragazzi delle medie di Monte Olimpino arriva carico. Il pranzo, in auditorium a Sagnino, è quasi pronto. Sarà un pomeriggio di studio e attività. Insieme, per non stare a casa da soli. A caccia del loro “talento”. Così il centro diurno “Ta.Tu – Talenti Tutti”, al suo secondo anno di attività, punta a contrastare il fenomeno della solitudine dei ragazzi della comunità pastorale di Sagnino, Monte Olimpino e Ponte Chiasso, in collaborazione con l’Istituto comprensivo Como Nord e l’Associazione genitori. In gioco ci sono una ventina di giovani e un’ottantina tra volontari e professionisti che si alternano per le varie mansioni: trasporto, lezioni, compiti e laboratori.

Nei tre pomeriggi in comunità e in comunione si studia e di fanno emergere le sensibilità e le inclinazioni dei giovani - tutti studenti delle scuole medie - con attività di multisport, arte, circo, teatro, cinema, fumetti e fotografia. A supporto, c’è un educatore che coordina l’equipe educativa, effettua i colloqui con le famiglie e dà le linee-guida.

La formazione dei volontari

Tatu è aperto a tutti i ragazzi dei tre quartieri: «Ma abbiamo sempre dato – spiega la coordinatrice Francesca Lironi - una certa priorità a chi ha genitori che palesano una situazione di solitudine dei figli. Non abbiamo ancora raggiunto il tetto massimo, le iscrizioni sono ancora aperte: oggi con noi ci sono anche ragazzi in difficoltà nello studio. È un’esperienza gratificante per loro, e per i volontari: tutti sono felici di poter essere utili nell’ambito del nostro centro diurno e tutti che hanno ricevuto una formazione specifica con un pedagogista e un sacerdote».

Ed è proprio dall’idea di un sacerdote, l’ex vicario don Fabio Melucci, che tutto è partito. Ora ha raccolto l’eredità don Davide Corti, che da poche settimane ha iniziato il proprio ministero a Sagnino: «Ogni ragazzo sta trovando la propria dimensione e il proprio passo. Di questa esperienza, la prima cosa che mi è “arrivata” è il Tau nel logo del progetto. Inserito al centro, mi dà l’idea di un cuore, dell’amore di Dio che ci spinge e ci dà forza».

Stabilire relazioni

Per Maria Botta, ex preside al collegio Gallio, l’esperienza di Tatu è un arricchimento continuo: «Porto la mia esperienza di docente, ma scopro tante cose nuove. I ragazzi di oggi sono diversi da quelli con cui avevo a che fare io: emergono problematiche che, una volta, non erano ancora state studiate scientificamente e che oggi si possono affrontare. L’obiettivo a Tatu non è “fare tutti i compiti”, ma stabilire relazioni, consentire ai ragazzi di aprirsi, farsi raccontare qualcosa: conquistata la loro fiducia, poi tutto viene più facile». E ci sono anche progressi: «Alcuni migliorano, altri semplicemente tornano volentieri. Il rapporto costante con l’Istituto comprensivo, inoltre, aiuta a conoscere meglio i nostri ragazzi».

L’attività è partita agli inizi di ottobre, il pool di Tatu sta già studiando iniziative di fine anno per far dialogare i vari laboratori e arrivare a un momento di condivisione con tutta la comunità, come uno spettacolo o una mostra.

E non mancheranno anche eventi dedicati, anche per raccogliere qualche donazione. Perché l’attività ha costi importanti, specialmente per la mensa e i compensi ai professionisti che supportano le attività: «Un anno di Tatu ha un costo di circa 60 mila euro – spiega Sergio Micelli - si coprono le spese con i contributi delle famiglie, la partecipazione a bandi, con l’aiuto di enti pubblici. Inoltre, abbiamo ricevuto donazioni importanti da aziende e c’è una piattaforma di crowdfunding sul sito di Fondazione Comasca da cui abbiamo ricevuto circa 10 mila euro. E poi ci sono le nostre vendite di materiale che permettono anche ai ragazzi di vedere concretamente realizzati i propri lavori, da offrire a un pubblico».

© RIPRODUZIONE RISERVATA