Il paese che ha fatto del passato un museo

La storia A Carugo la popolazione ha recuperato la memoria del secolo scorso: «Un messaggio per le generazioni future»

Un museo di “paese” nato dalla mobilitazione di tutti. E adesso il sogno di coinvolgere la Brianza. Civiltà contadina e civiltà artigiana che dialogano insieme. Trebbiatrici, attrezzi per il raccolto, ceste, zappe, seghe, ma anche tutti gli strumenti dei falegnami, degli intarsiatori, degli intagliatori, nonché le ricostruzioni delle vecchie botteghe, persino della prima edicola in cui si compravano i libri per la scuola e tanto, ma tanto, altro ancora. Una chicca? La collezione di tutte le fotografie delle classi elementari carughesi dal 1940 al 2000, manca all’appello solo la leva del’63.

Lo spazio curato dall’Associazione Museo “Nel ’900” di Carugo è un angolo prezioso che conserva la memoria storica e sociale del territorio in cui è nato. Una raccolta che racconta il Novecento attraverso le sue professioni e tiene insieme il passaggio tra due secoli. Fa un po’ da bussola verso il passato e rende più consapevoli del luogo a cui apparteniamo per guardare al futuro. Ma pure possiede un valore intrinseco, essere diventato un patrimonio da condividere alla cui realizzazione ha contribuito tutta la popolazione.

«Quando siamo partiti c’era un gruppo di volontari fortissimo, ricordo ancora che in tanti hanno riaperto le cantine e i garage, le soffitte, i magazzini, i cassetti e gli album di fotografie, tirando fuori con entusiasmo di tutto e di più, proprio con la voglia di creare un museo che fosse condiviso, sia nella sua costruzione che nel compito di trasmettere il suo messaggio alle generazioni future» confida oggi il vicepresidente del sodalizio e ideatore del progetto, Luigi Tagliabue.

L’Associazione Museo “Nel ‘900” si è costituita nel 2008, con l’obiettivo principale di far conoscere la storia di Carugo durante il ventesimo secolo, dalle origini ancora contadine, attraverso il periodo artigianale, fino all’epoca delle moderne industrie. A tale scopo sono stati raccolti, restaurati e catalogati non solo macchinari, attrezzi e strumenti tipici delle attività lavorative del secolo scorso, ma anche immagini, documenti e testimonianze di vario genere. Questo sentire comune è passato anche attraverso lo schermo, quando i cittadini medesimi sono diventati attori per un giorno e davanti alla macchina da presa hanno recitato nel film “La maestra di Carugo”. Un’esperienza indelebile per il paese.

Il progetto del lungometraggio è nato da una ricerca basata sulla lettura dei registri scolastici carughesi degli anni ’30, ’40 e ’50. Quelle cronache scolastiche hanno riportato alla memoria un mondo ormai scomparso e hanno ispirato la sceneggiatura del film. Fabio Sarti, il regista, ha diretto circa ottanta volontari carughesi, tra attori e comparse. Le riprese sono state effettuate per le strade, nei cortili e ne lvecchio edificio scolastico, tra la sorpresa e la curiosità dei concittadini. Copie del film sono ancora reperibili presso l’Associazione.

Ma adesso si guarda al futuro, con una nuova prospettiva, quella che non solo tutta questa ricchezza non vada persa, ma che venga valorizzatae si riesca ad aprire le porte da Carugo verso il circondario, procedendo verso la creazione di un “Museo della Brianza nel ’900”.”Ci siamo presi una grande sfida, acquistando sempre a Carugo un capannone di oltre 2000 metri quadri che accolga definitivamente l’esposizione. Il materiale è tantissimo. Stiamo portando a termine i lavori di messa a norma dell’edificio e vogliamo essere pronti per far ritornare i visitatori e con loro anche le molte scolaresche che hanno sempre mostrato interesse verso il nostro lavoro. Per non morire sappiamo però che è necessario adottare uno sguardo più ampio, oltrepassare i confini del paese e sviluppare una sinergia con il territorio. Questa sarà la chiave per sopravvivere in un momento difficile”. L’intento è quello di realizzare non solo un museo “statico”, ma un vero e proprio centro culturale in cui ci sia anche una parte più”dinamica” che possa essere sfruttata per eventi periodici (mostre, conferenze, presentazioni), senza escludere per altro la possibilità di concedere tali spazi a terze parti (artisti, aziende, istituzioni) per l’organizzazione di eventi privati.

«La nostra iniziativa, nata nella realtà carughese nel 2008, intende oggi rivolgersi a tutto il territorio brianzolo perché le “storie”che raccontiamo con la nostra raccolta riguardano l’intera Brianza. Per questo motivo ci stiamo attivando con le amministrazioni comunali della zona per iniziare a instaurare una collaborazione e per far conoscere anche negli altri Comuni la nostra realtà. Questa è una scelta fortemente voluta dall’Associazione sulla base della quantità e qualità del materiale raccolto, ma è inutile nascondere che ci auguriamo che ci porti anche un maggior numero di sostenitori di cui abbiamo sempre bisogno».

L’attività intensa e costante dell’Associazione Museo “Nel 900” punta a coinvolgere sempre più la popolazione, che ha imparato a conoscerla, ad apprezzarla e a identificarla come riferimento per tutto ciò che riguarda la ricerca e la salvaguardia della storia di Carugo e non solo.

Se pensate di avere documenti (scritti, foto, altro materiale) interessanti sulla storia dei nostri luoghi e della nostra memoria e se volete partecipare agli incontri con i soci o collaborare alle iniziative, potete scrivere a [email protected].

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