La lettera di Alberto a Ines Figini: «Tristezza, rabbia, stupore. Quante emozioni»

Giorno della memoria Una delle lettere inviate alla scrittrice sopravvissuta all’Olocausto dagli studenti

Cara signora Ines, sono Alberto e le scrivo per esprimere le mie considerazioni sull’incontro del 13 novembre. Quel giorno ero molto contento perché per me è molto importante significativo ricordare questi avvenimenti. Purtroppo non avevo un bel posto, ma appena lei ha iniziato a parlare non me ne ha importato più niente, in quanto sentivo forte e chiara la sua voce. Mentre ascoltavo il suo racconto ero molto stupito che una persona che ha vissuto queste cose le raccontasse con serenità e, sinceramente, rispetto molto la sua idea di non provare rancore, anche se io non sarei stato capace né di perdonare né di tornare ogni anno in quei posti dove ha vissuto quelle torture. Sentirla parlare ha suscitato in me tristezza, rabbia, ansia e stupore. Soprattutto quando ha raccontato delle condizioni in cui viveva lei e gli altri ho provato ribrezzo e credo proprio che io non ce l’avrei fatta. Personalmente mi è piaciuto moltissimo questo incontro e la ringrazio per la luce che ha portato nei miei pensieri. Le auguro di girare le scuole ancora per moltissimo tempo per ricordare. Grazie mille, Alberto

(Cadorago, 26 novembre 2012)

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