
( foto tommaso gaffuri)
Appuntamenti Per il terzo anno consecutivo una giornata dedicata di memoria e solidarietà. I fondi vanno all’associazione Terraluce Onlus
Como
Azzurro, bianco e arancione e il numero 285. Per il terzo anno consecutivo il cielo sopra il campo sportivo di Sagnino tornerà domenica 8 giugno 2025 a riempirsi di questi colori, trasportati in alto da palloncini, ognuno recante quella cifra così simbolica per chi ha conosciuto Simone Ceccherini. Sono i colori e il numero che Simone aveva scelto per la sua moto, un’inseparabile compagna di viaggio, a cui teneva moltissimo. Il 5 febbraio 2022 Simone a 21 anni, di Monte Olimpino, è morto in un incidente stradale sulla Statale Regina a Brienno. Ma il suo ricordo è più vivo che mai.
Da tre anni papà Giuliano, la mamma, Raffaella, e il fratello Marco organizzano un torneo di calcio non competitivo per raccogliere fondi in memoria di Simone, insieme alla società calcistica del Sagnino Calcio dove il ragazzo ha militato nel ruolo di difensore sinistro, dopo aver giocato per anni nella Lario.
«Non perché era mio figlio – commenta Giuliano Ceccherini – ma Simone era bravo, si faceva notare, insomma durante la partita non passava inosservato. Era stato visto anche dai talent scout del Milan che lo avevano voluto per un provino».
Il calcio, la moto, gli amici, la famiglia. Simone era pieno di vita tanta da contagiare con il suo entusiasmo e il suo sorriso. La macchina per organizzare l’evento in suo ricordo si è già messa in moto, macinando la stessa voglia di stare insieme agli altri che aveva lui e anche con un obiettivo solidale. Saranno circa 25 i volontari, che in maniera del tutto gratuita, hanno dato la disponibilità per l’intera giornata di sport e aggregazione. Chi si occuperà di arbitrare la partita, chi del posizionamento degli striscioni, chi di cucinare patatine fritte e salamelle, chi ancora delle premiazioni con tanto di medaglia incisa con il numero 285 e consegna di una maglietta che richiama proprio quel numero con due ali a fianco che lo fanno volare fino al cielo.
«Organizzare questo evento non è semplice per la nostra famiglia – continua Giuliano – Di fronte a un dolore tremendo come quello che ci ha investito, ognuno reagisce a suo modo. Sappiamo che questo torneo è un’occasione per fare del bene e per continuare a farlo nel ricordo di nostro figlio, ma allo stesso tempo io personalmente lo vivo sempre come una festa in cui manca Simone. Tutto il giorno sento la sua assenza e mi accade così ogni volta che trascorro dei momenti felici, lo vorrei accanto. Invece lui non c’è». Eppure la forza di volontà è più forte. «Mi permette di non perdere questa occasione per fare solidarietà. In modo diverso mia moglie trae tanta energia da questa iniziativa che ormai è diventata un appuntamento annuale. Si carica dello stare insieme agli amici di Simone. Sono reazioni differenti che però ci tengono uniti nella consapevolezza che anche questi gesti sono dei messaggi che arrivano lontano e che possono aiutare altri».
L’intero ricavato dell’evento sarà donato a TerraLuce onlus, che nasce da e per gli Amici di Zinviè, per sostenere progetti di solidarietà in Africa ed India. “Ogni anno incontriamo queste terre di missione, la loro bellezza e i loro bisogni, e quotidianamente rinnoviamo la scelta di impegnarci, in vari modi, per raccogliere i fondi necessari a realizzare nuovi obiettivi», dicono dal sodalizio. Il progetto da realizzare entro fine anno è quello di orfanotrofio nel Benin.
Ecco perché è importante esserci a Sagnino domenica 8 giugno. Non solo in campo, l’anno scorso gli iscritti al torneo erano oltre 80, ma anche fuori, sugli spalti, a fare il tifo, a condividere l’impegno per un’iniziativa solidale importante, a cui andranno i proventi del bar e del ristoro in funzione per tutta la giornata.
«Nessuno e niente potranno riempire il vuoto che ha lasciato Simone – chiude papà Giuliano - È immenso, qualcosa di così profondo con cui noi facciamo i conti tutti i giorni. Facciamo quello che possiamo per continuare a fare quel bene, qui sulla terra, che lui non può più fare. E speriamo che questo messaggio di un amore che si rinnova nello stare insieme con gli altri e nel fare per gli altri arrivi a lui, ovunque sia».
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