
Un trofeo speciale. Per chi non smette di credere ai sogni
Eventi Due campi, quattro squadre, tanto pubblico. Azzurini Academy rilancia il tema dell’inclusione con un aiuto concreto a un gruppo di giovani speciali
Como
Due campi, pienone sugli spalti, quattro squadre in campo al centro sportivo di Casnate con Bernate e tanti ragazzi pronti a esultare per un gol. A guardarli, il fondatore del progetto, il campione del mondo Gianluca Zambrotta. L’occasione è stata la terza edizione del “Torneo Azzurrini Academy”, giocato all’insegna del motto «Un trofeo per chi crede nei sogni».
Azzurrini Academy è più molto più di una squadra. È un progetto, un lavoro “scientifico” per l’aiuto concreto a ragazzini –una ventina in tutto, tra gli 8 e i 14 anni - con disturbi dello spettro autistico ad alto funzionamento e lieve disabilità intellettiva. Si lavora sul campo, ma si ricorre all’ausilio delle nuove tecnologie per rinforzare le competenze acquisite sul campo da gioco – il cosiddetto training cognitivo – e per migliorare la gestione delle emozioni, quindi l’intelligenza emotiva. Con l’obiettivo dell’inclusione. Negli anni, il team ha sviluppato un metodo in grado di offrire un’esperienza di allenamento coinvolgente e personalizzata. Grazie ad attività di gruppo e socializzazione, si crea anche un senso di appartenenza e di collaborazione all’interno del gruppo.
A Casnate, è andato in scena un quadrangolare molto speciale. Quattro squadre, un solo cuore: protagonisti in campo i piccoli grandi atleti di Azzurrini Academy (Azzurri e Bianchi), Fuori-classe Como 1907 e una rappresentativa di Eracle Sport, scesi in campo per vivere un’esperienza di sport, inclusione e crescita personale.
È stato un momento importante anche per l’inaugurazione, a fine torneo, della nuova sala di training cognitivo, un concentrato di tecnologia immersiva e innovativa. Un’autentica “palestra” per la mente, a cui gli Azzurrini, ma anche gli allievi della scuola calcio Eracle di Casnate e, in futuro, anche i cittadini potranno avere accesso. È una delle prime strutture in Italia di questo genere, pensata per potenziare abilità cognitive, motorie ed emotive attraverso un approccio multidisciplinare che fonde gioco, apprendimento e benessere, aperta grazie al contributo di Gruppo Pontiggia, Samsung e Lions Club Monticello.
Zambrotta ha sempre a cuore l’Academy: «Lo sport è uno straordinario veicolo di inclusione, educazione e crescita personale. Ogni bambino ha il diritto di sentirsi parte di una squadra, di scoprire le proprie capacità e di crescere attraverso il gioco. Questo progetto dimostra che, quando lo sport incontra l’umanità, possono nascere percorsi straordinari». Collabora con Azzurrini Samuele Robbioni, psicopedagogista sportivo, collaboratore di Pallacanestro Cantù: «Lo sport insegna che le vie non si cercano, ma si costruiscono. Azzurrini Academy è un progetto che abbiamo costruito insieme: tecnici, operatori, famiglie, sponsor privati. L’abbiamo fatto condividendo il tempo invisibile della relazione, il valore del dono che lega in un vincolo di reciprocità e il coraggio di dare fiducia in una forma di corresponsabilità. Continueremo a stare su questa via per nuovi progetti di sviluppo e crescita».
Campo, più palestra cognitiva forniranno elementi per migliorare anche l’attività fisica dei ragazzi e la loro quotidianità. I dati della sala training saranno registrati, analizzati e gestiti dai responsabili del progetto, come conferma Ina Llapushi, la responsabile dell’area Ricerca e Sviluppo: «La sala di allenamento cognitivo nasce per offrire ai nostri piccoli atleti un ambiente sicuro, stimolante e ricco di opportunità, pensato su misura per le loro esigenze. Attraverso un utilizzo consapevole e mirato della tecnologia, lavoriamo sullo sviluppo di numerose abilità cognitive e motorie, sempre nel rispetto dei tempi e delle modalità di ciascuno. L’obiettivo è accompagnarli nel percorso di crescita valorizzando potenzialità che spesso restano invisibili».
Altra buona notizia, annunciata dallo stesso Zambrotta: «La raccolta fondi per questo progetto è andata talmente bene che sarà realizzata una stanza simile, ma più piccola, anche al reparto di Neuropsichiatria del Sant’Anna».
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