Gli scambi internazionali. Patrimonio per gli studenti

La novità La pandemia aveva inevitabilmente rallentato questo fenomeno. Ma adesso tornano di prepotenza. Lo scorso anno interessati 35mila ragazzi

La pandemia ha frenato per forza di cose gli scambi internazionali di studenti, ma adesso anche qui c’è una ripresa. Il desiderio di crescere oltre quei confini improvvisamente diventati barriere, si fa sentire in modo interessante nella Confederazione elvetica negli ultimi anni . Dopo due anni di crisi sanitaria, gli sviluppi futuri sono incoraggianti per quanto riguarda le attività di scambio in Svizzera. Sono risultati encomiabili, illustrati nella relazione annuale 2022 di Movetia, ora disponibile anche online per la consultazione.

Sforzi raddoppiati

«L’agenzia nazionale incaricata di promuovere gli scambi, la mobilità e la cooperazione proseguirà i suoi sforzi promozionali e continuerà ad investire nello sviluppo dei suoi programmi» assicura l’ufficio statistiche», si rimarca. Insomma, anche oltre il canale digitale si faranno sentire.

Del resto, i numeri parlano chiaro: 35.831: è il numero di mobilità approvate da Movetia nel 2022, il 22% in più rispetto all’anno precedente. Con 17.630 mobilità, il programma svizzero “Scambio di classe” voleva innescare un’annata diversa, e già dichiarata un dato: «Il nuovissimo programma “Scambio nazionale nella formazione professionale” ha avuto un inizio molto positivo: già nel suo primo anno, sono state approvate più di 200 mobilità in tutte le lingue nazionali. Crescono i progetti in ambito terziario» è la rassicurazione.

L’attenzione a questa chance è notevole e così la voglia di sfruttarla per costruire il proprio futuro. Domande superiori ai contributi, dice Olivier Tschopp, direttore di Movetia. Alla tv svizzera, di scena il presidente del Consiglio di fondazione, Joseph Widmer: «Le cifre del 2022 sono incoraggianti dopo due anni di crisi sanitaria. Fornire risorse finanziarie che tengano il passo con la crescente domanda per il periodo 2025-2028 sarebbe un grande segnale per tutte le parti coinvolte. Il futuro è cruciale per gli scambi e la mobilità e per Movetia. Nell’ambito della legge Movetia, attualmente in fase di consultazione, l’agenzia nazionale sarà trasformata in un’istituzione di diritto pubblico».

Con lo scorso anno procede l’attività per promuovere gli scambi e la mobilità ancora oltre il confine. Il fatto che il 2022 segni la fine di una limitazione geografica delle attività di Movetia, offre ulteriore spunto di riflessione: a partire dal 2023, gli scambi e le collaborazioni non saranno più limitati all’Europa. Dopo il periodo oscuro trascorso, si dilata l’ambito in cui si entra. Continuerà però la campagna di comunicazione “Learning by going” «per motivare le persone a partecipare personalmente a uno scambio o ad organizzarne uno, uscendo così dalla zona di comfort e scoprendo nuovi orizzonti». Importante motivare la gente dopo gli anni della pandemia e un primo segnale potrebbe essere costituito anche da gesti così.

Fiducia

C’è una fiducia da riconquistare, in un mondo da “azzannare”. Le attività di scambio e mobilità: in particolare in occasione della prima settimana nazionale degli scambi, che sarà organizzata nell’ambito del 175° anniversario della Costituzione federale dal 13 al 17 novembre, in occasione di Swissdidac (21-23 novembre) o delle “Giornate della mobilità”, che verranno organizzate in collaborazione con le università sempre quest’anno.

Un mondo in fermento, per una connessione tutta da ristabilire nella sua forza dopo i terribili anni trascorsi, con i confini bloccati. C’è tanto da fare, ma ci sono anche strumenti che hanno già rivelato la loro efficacia. Basta crederci e muoversii di conseguenza, con una risposta positiva alla volontà di muoversi e dunque crescere insieme.

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