«Il modello di “Interreg” funziona e aiuta i nostri giovani»

Intervista Monica Muci, la dirigente regionale della programmazione, chiarisce le grandi potenzialità di questa collaborazione tra i due Paesi

La dirigente della programmazione, organizzazione e politiche europee istruzione, formazione e lavoro della Regione Lombardia Monica Muci, da tempo si occupa di portare avanti le relazioni transfrontaliere in ottica Interreg.

Dottoressa Muci, il programma Interreg Italia-Svizzera 2021-2027 avrà un piano finanziario di circa 143,6 milioni di euro complessivi. Di questi, 82 milioni di euro dall’Unione europea, 20,5 milioni di cofinanziamento nazionale italiano e circa 40,7 milioni di parte elvetica. Un bell’impegno, in quali direzioni va?

Il Programma di Cooperazione Interreg Italia-Svizzera svilupperà cinque obiettivi strategici della politica di coesione dell’UE 2021-2027: PO1 “Un’Europa più competitiva e intelligente”; PO2 “Un’Europa più verde”; PO3 “Un Un’Europa più connessa”; PO4 “Un’Europa più sociale e inclusiva”; Obiettivo Specifico dell’Interreg “Una migliore governance della cooperazione”.

Gli interventi valorizzeranno il potenziale di attrattività dell’area, in termini di offerta turistica e investimenti produttivi, e per tutelarne lo stato di salute con approcci diffusi alla sostenibilità, sia attraverso un’oculata gestione del patrimonio e prevenzione dei rischi, sia favorendo la ricerca sulle tecnologie rispettose dell’ambiente.

In linea con gli obiettivi dell’Agenda Territoriale 2030, il Programma intende inoltre rafforzare la dimensione territoriale delle politiche di governance e promuovere un futuro inclusivo per tutti i residenti delle aree di confine, in particolare per le fasce più deboli, contribuendo, anche con una migliore interconnessione delle reti di trasporto, a rendere accessibili i servizi essenziali in campo socio-sanitario e a favorire la partecipazione attiva alla vita pubblica.

E per i giovani?

Il nuovo Programma sosterrà il clima di fiducia tra le popolazioni frontaliere e offrirà nuove opportunità anche ai più giovani affinché, restando sul territorio, sviluppino soluzioni creative e innovative per la crescita personale e dell’area. I risultati che si intende raggiungere sono ben sintetizzati dai target degli indicatori comunicati alla CE: si prevede di supportare l’adozione di più di 120 nuove soluzioni negli ambiti della ricerca ed innovazione, dell’adattamento ai cambiamenti climatici, della protezione della natura, della mobilità e dell’assistenza sanitaria. Inoltre, il Programma intende favorire la cooperazione di lungo periodo coinvolgendo almeno 300 organizzazioni e garantire la formazione di più di 180 persone.

Nell’ambito della mobilità e dei trasporti si prevede di adottare non meno di 10 strategie e piani d’azione comuni; tramite i finanziamenti che saranno concessi si stima di aumentare il numero di visitatori annui dei siti culturali e turistici per ulteriori 377.400 persone.

Gli interventi si svilupperanno in continuità con il precedente periodo di programmazione 2014-2020, nel corso del quale sono stati finanziati 91 progetti nei settori della competitività delle imprese, della valorizzazione del patrimonio culturale e naturale, della mobilità integrata e sostenibile, dei servizi per l’integrazione delle comunità e del afforzamento della governance transfrontaliera.

Cosa significa dare attuazione ai progetti Interreg per il Ticino e l’Italia, nello specifico la Lombardia?

Nel periodo di programmazione 2014-2020, la Lombardia e il Canton Ticino sono state le aree che hanno espresso la progettualità più numerosa e significativa. Non a caso, sui 91 progetti approvati, 60 hanno visto la partecipazione di partner aventi sede in Lombardia e 58 in Canton Ticino.

Particolarmente fruttuosa è risultata la collaborazione in materia di ricerca e innovazione e mobilità e trasporti.

Nell’ambito della ricerca e innovazione, i progetti tra Ticino e Lombardia finanziati nel periodo 2014-2020 hanno consentito di attivare un livello significativo di investimenti in ricerca applicata e trasferimento tecnologico nel settore biotech e medtech, con un’elevata concentrazione nelle aree di confine. Ciò ha permesso di raggiungere risultati di eccellenza come la creazione di mockup medicali 3D per l’utilizzo presso i reparti di cardiologia delle strutture ospedaliere, la definizione di sistemi CRM e CSM per la gestione criptata di dati sanitari e lo sviluppo di terapie avanzate e nuovi farmaci tumorali mirati per incrementare la tolleranza dei pazienti alle cure oncologiche. Nell’ambito delle azioni per contrastare gli effetti del COVID 19, l’attività di ricerca nel settore sanitario e biomedicale ha permesso di realizzare nuovi prodotti igienizzanti e mettere a punto procedure di sanificazione, soluzioni di telemedicina basate sull’utilizzo della realtà virtuale e piattaforme cloud.

Ci sono poi numerose iniziative in materia di mobilità e trasporti attuate tra la Lombardia e il Canton Ticino. L’aspetto dell’integrazione delle reti e della multimodalità è stato affrontato per far fronte alla presenza di un forte pendolarismo e congestione stradale che impattano anche sulla qualità dell’aria. Sono stati finanziati, quindi, diversi progetti per migliorare la rete transfrontaliera del trasporto pubblico sia terreste che lacuale. C. Col.

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