In Ticino il carnevale di Bellinzona festeggia 160 anni: «Quelle risate
da dieci milioni di franchi»

Intervista Non soltanto un modo per divertirsi: in Ticino le sfilate rappresentano un importante indotto per il turismo. Le novità di Mauro Bissolotti della Società Rabadan Bellinzona: «Un pass per muoversi gratis su treni e bus»

Iniziamo la lunga chiacchierata con Mauro Bissolotti, vicepresidente della Società Rabadan Bellinzona nonché responsabile della logistica di questo pezzo di storia della cultura e della tradizione ticinese che quest’anno (dopo 1092 giorni di stop a causa della pandemia) spegne 160 candeline, con una notizia di servizio per i tanti comaschi che dal 16 al 21 febbraio decideranno di raggiungere Bellinzona per essere parte integrante di quello che a tutt’oggi è il terzo Carnevale svizzero.

La notizia è che il “Pass Rabadan” - acquistabile all’indirizzo https://rabadan-tickets.ch - è valido come titolo di viaggio gratuito su tutti i treni e i bus nel giorno o nel periodo di riferimento. Ciò significa che lasciando l’auto a Chiasso si può raggiungere Bellinzona gratuitamente e in tutta sicurezza.

A Bellinzona torna dunque il “Rabadan” e lo fa attraverso un’edizione speciale per i 160 anni. E’ tutto pronto?

Sì. Non vediamo l’ora di iniziare. Dopo tre anni davvero impegnativi, ci siamo di nuovo, peraltro in un’occasione particolare, i 160 anni del nostro Carnevale. Potremo contare su un programma al gran completo come nelle edizioni pre-pandemia. Il tutto con la grossa novità di una piattaforma ticketing messa a punto durante la lunga pausa imposta dalla pandemia. Piattaforma che permetterà l’acquisto del biglietto d’ingresso senza poi dover incappare in code, ricordando che il biglietto rappresenterà anche un titolo di trasporto. Lo dico anche gli amici di Como e Varese che in forze partecipano storicamente al “Rabadan”. Potranno dunque raggiungere la dogana svizzera e da lì raggiungere gratuitamente Bellinzona in tutta sicurezza con qualsiasi mezzo pubblico.

Su che numeri si ragiona per il “Rabadan” alla luce delle edizioni pre-pandemia?

Siamo nell’ordine dei 30 mila partecipanti a sera per un totale di circa 160 mila presenze nell’arco dei cinque giorni. Numeri di rilievo, che siamo convinti di poter riconfermare quest’anno.

Che indotto porta il “Rabadan”, ricordando che il vostro Carnevale - terzo tra i Carnevali svizzeri - è anche sinonimo di attrazione turistica. Prova ne sia che gli alberghi stanno via via riempiendosi anche per questa edizione della ripartenza.

Rispondo a questa domanda citando le collaborazioni avute nel corso degli anni con la Supsi (la Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana). Due studenti, nel dettaglio, hanno dedicato uno studio - in vista di un esame specifico - all’indotto generato dal “Rabadan”. E’ emerso in particolare un indotto tra gli 8 ed i 10 milioni di franchi. Una cifra importante, generata da ciò che avviene a Bellinzona nei giorni del Carnevale, con gli alberghi pieni e così trasporti pubblici che lavorano a pieni giri, senza dimenticare i ristoranti. Cito poi le 3200 comparse del corteo più importante il che significa 3200 vestiti oltre a 10-15 carri, con i costi connessi. Insomma, gli 8-10 milioni di franchi di indotto nascono da qui. Nel dettaglio avremo per il grande corteo mascherato 10 carri, 16 guggen e 16 gruppi, con la novità del “carro reale” che tornerà a sfilare.

L’altro capitolo è quello dei costi. Su che cifre ragioniamo?

Un “Rabadan” ha un budget vicino ai 2 milioni di franchi. I conti sono presto fatti, considerato che 400 mila franchi vengono destinati ai trasporti pubblici e altri 400 mila sono destinati al “capitolo sicurezza” cui si aggiungono altri 160 mila franchi tra premi, costi del corteo e altre spese per gli eventi. C’è poi il capitolo del “capannone eventi” di piazza del Sole, che ha un costo di realizzazione, ma con gli introiti degli eventi serali copre le spese di tutto ciò che è gratuito. Qui vorrei aprire una parentesi.

Quale?

Il “Rabadan” è sì divertimento e allegria, ma senza perdere di vista la solidarietà e il coinvolgimento di tutta la popolazione. Cito il pranzo “del cuore”, che vede il giovedì la partecipazione di 800 disabili che con il cuore invitiamo a pranzo, mentre al venerdì offriamo il pranzo ad un migliaio di anziani. Cito poi la merenda che chiude il venerdì il corteo mascherato dei bambini. Ad oggi ne abbiamo iscritti circa 2900. Riassumo il concetto dicendo che il Rabadan notturno serve a finanziare le tradizioni diurne, compreso il risotto del martedì, anch’esso offerto e la beneficenza che si riesce a fare a fine carnevale. Infine il 1° agosto - festa nazionale svizzera - il Rabadan offre il risotto in piazza a Bellinzona.

E per Bellinzona e il Canton Ticino cosa significa il “Rabadan”?

Stiamo parlando - con una punta d’orgoglio - del terzo Carnevale svizzero dopo Basilea e Lucerna. La nostra è una Società riconosciuta dall’Unesco e come manifestazione è parte integrante delle manifestazioni storiche svizzere, sempre in tema di rapporti con l’Unesco. Sottolineatura doverosa va poi all’indotto. Ne abbiamo dato conto poc’anzi. Dal lavoro degli studenti della Supsi si è notato come rispetto all’andamento annuale dei pernottamenti a Bellinzona la settimana del “Rabadan” ne ha storicamente rappresentato il picco. Per la nostra città, il Carnevale rappresenta ancor di più quest’anno una boccata d’ossigeno importante dopo quanto accaduto a seguito della pandemia.

Come si suddividono le 160 mila presenze?

La maggior parte proviene dal nostro Cantone. Registriamo però tra le 10 e le 10 mila presenze anche dalle zone italiane di confine. Anche per questo rinnovo l’invito ai tanti amici comaschi che partecipano al “Rabadan” ad acquistare il biglietto on line ed usufruire così del trasporto gratuito in tutta sicurezza dal confine ticinese - da Chiasso per intenderci - verso Bellinzona e ritorno. Abbiamo poi le due serate della domenica e del lunedì che sono più ad appannaggio dei bellinzonesi. Il giovedì, venerdì e sabato abbiamo davvero presenze da ogni dove.

Dunque non resta che iniziare il conto alla rovescia per questa (speciale) edizione della ripartenza?

Sì. Davvero abbiamo lavoro con solerzia per festeggiare al meglio questi 160 anni. Ricordo le date del “Rabadan” ovvero dal 16 al 21 febbraio. Agli amici comaschi dico che dopo tre anni troveranno un “Rabadan” davvero tutto da vivere. Il nostro è un invito fatto con il cuore, ricordando che la sicurezza - sia dentro che mentre si raggiunge o si torna da Bellinzona - è la prima tra le priorità.

C’è un filo conduttore dentro questa edizione numero 160?

Più che un filo conduttore abbiamo pensato ad una bella sorpresa, vale a dire un gioco da tavola interamente prodotto in Ticino. Si può acquistare tramite il sito (rabadan-tickets.ch). Il concetto di fondo è che, giocando in compagnia, si avrà la possibilità di conoscere il nostro Carnevale, incluse risposte di cultura e aneddoti storici sempre legati al “Rabadan”.

Quanto sono importanti per il Ticino e la Svizzera i Carnevali?

Ritengo che dentro ogni singola manifestazione si mescolino storia, tradizione e cultura. Le differenze su base cantonale nascono anche in base al credo religioso dei Cantoni stessi. In Svizzera dall’11 novembre fino all’inizio di maggio c’è la possibilità di organizzare ciascuno il proprio Carnevale. Aggiungo un altro dettaglio di rilievo per meglio inquadrare l’importanza del Carnevale. A Lucerna, il Carnevale è ancorato nella costituzione cantonale. Vale a dire che è obbligatorio organizzarlo.

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