«Piccole e medie imprese sono il cuore pulsante dell’economia svizzera»

Il report Secondo l’ultima rilevazione danno lavoro a tre milioni di persone. E nel giro di tre anni il numero degli occupati è cresciuto di 64mila unità

«Le piccole e medie imprese rappresentano il cuore pulsante dell’economia svizzera», ha affermato in modo perentorio l’Ufficio federale di Statistica spiegando che a fine 2021 (ultima rilevazione disponibile) le Pmi rossocrociate davano lavoro a quasi 3 milioni 100 mila persone. Rispetto al 2020, i posti di lavoro sono aumentati di 64 mila unità.

Nel dettaglio, negli ultimi 10 anni, la quota di imprese con meno di 10 impieghi è cresciuta rispetto alle imprese che contavano dai 10 ai 49 impieghi. Dal 2011 le Pmi svizzere in particolare hanno registrato crescite importanti nel settore sanitario, ricordando l’avanzata imperiosa dei volumi d’affari in questo comparto nel biennio segnato dalla pandemia.

L’analisi

Sempre a fine 2021, per proseguire con i numeri, la Svizzera contava circa 610 mila imprese commerciali che offrivano un totale di circa 4 milioni 630 mila impieghi. Il 99,7% delle imprese registrava meno di 250 impieghi, conquistando così sul campo i gradi di piccola e media impresa. Oltre due terzi degli impieghi nei 26 Cantoni (66,9%) era di fatto concentrato in unità produttive di questo tipo, il che è equivalso ad un aumento di quasi 110 mila impieghi e oltre 9 mila imprese rispetto al 2020. Dopo il calo registrato nel primo anno segnato dalla pandemia, il numero di imprese e di impieghi ha ricominciato dunque a salire in modo senza alcun dubbio importante.

Gli aumenti registrati nel 2021 hanno riguardato sia le “grandi imprese” (imprese +3%, impieghi: +3,1%) che le Pmi (imprese +1,5%; impieghi +2,1%).

Il significato

Che cosa significano questi numeri? «Questa evoluzione positiva è ancora più notevole se si considera che nel 2021 erano ancora in vigore le restrizioni economiche e le misure sanitarie per far fronte alla pandemia», ha rimarcato l’Ufficio federale di Statistica, sottolineandone l’importanza.

Nel 2021, le attività manifatturiere e il commercio contavano il maggior numero di impieghi, con rispettivamente 686.464 e 657.326 unità. In termini di impieghi, queste due sezioni economiche erano già in testa nel 2011, sebbene per entrambe la tendenza ora sia al ribasso.

Il segmento “Sanità e assistenza sociale”, invece, terza in ordine di grandezza, è quella che ha registrato il maggior aumento assoluto del numero di impieghi tra il 2011 e il 2021 (oltre 151 mila impieghi in più, secondo le stime a disposizione), arrivando a impiegare oltre 644 mila persone alla fine del 2021 e segnando un aumento di quasi 30 mila impieghi rispetto al 2019 e 12 989 rispetto al 2020. «Ciò dà prova dell’importanza rivestita da questa sezione nel periodo di crisi sanitaria», la conferma dell’Ufficio di Statistica che fa capo a Berna.

Un’analisi più approfondita delle tendenze più recenti mostra che nel 2021 gli impieghi della sezione “Sanità e assistenza sociale” sono aumentati soprattutto nel ramo “Attività dei servizi sanitari” (+11745). I tre quarti di questo aumento sono dovuti alle Pmi (+8890). Il numero di impieghi è aumentato in particolare per i rami “Attività di infermiere, cure a domicilio” (+2823) nonché per i “Servizi degli ambulatori di medicina generale” (+1172) senza dimenticare i “Servizi degli studi medici specialistici” (+952) e la “Fisioterapia”(+801). Tutti fenomeni assai conosciuti e che sono legate alla crescita demografica del Paese e all’aumento delle persone anziane.

Frontalieri

Doveroso rimarcare, in questo contesto, l’importanza dei lavoratori frontalieri dentro questi singoli segmenti della sanità ticinese. Un fenomeno, quest’ultimo, di cui abbiamo più volte sottolineato l’importanza, raccogliendo il grido d’allarme delle istituzioni sanitarie italiane alle prese con gravi problemi di personale.

«Ciò dimostra il dinamismo delle piccole e medie imprese, sempre più numerose ad attivarsi nell’ambito dei servizi alla persona - si legge ancora come conclusione nel report federale -. Il restante quarto dell’aumento di impieghi nella divisione “Attività dei servizi sanitari” è dovuto alle grandi imprese (+2855), maggiormente attive in ambito dei “Servizi ospedalieri”».

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