Rallentano gli affari di hotel e ristoranti, ma tre stazioni sciistiche sono nella top ten mondiale: così gli elvetici quadrano i conti

La curiosità Emerge da uno studio tra i migliori viaggiatori. Ecco perché continua la campagna promozionale

Il Natale, la neve, le iniziative che hanno attirato l’attenzione più che mai sulla Svizzera in questa stagione invernale: qui si concentrano le speranze.

Dall’indagine che è stata effettuata dal Kof nessuna euforia infatti per il trimestre precedente sul fronte di ristoranti e hotel . Si affermava infatti che sempre meno nel Canton Ticino sono i ristoratori o gli albergatori che possono affermare di essere riusciti a superare l’anno scorso in termini di cifra d’affari.

Ma è proprio così? Procedere con cautela, prego. Se si esaminavano i pernottamenti, si notava il calo del 12,6% su base annua, ma guardando il terzo trimestre del 2019 spunta una crescita del 9,2%.

Detto in valori assoluti, ci sono 150.000 pernottamenti in meno rispetto al 2021, ma quasi 90.000 in più in confronto al 2019. Ottobre già ribadiva la tendenza: in ribasso di quasi 50.000 pernottamenti rispetto al 2021 (-15,8%), ma nettamente sopra - +20.000 – lo stesso mese nel 2019.

In Svizzera situazione diversa ancora: pernottamenti a +14,7%. Non solo: per la prima volta, i valori trimestrali hanno sfiorato quelli del 2019, separati da un esile -0.2%. Considerando sempre quell’anno preCovid, i dati mensili confermano il trend: a luglio spiccava ancora un ritardo del -1,6%, che però in ottobre diventava addirittura una crescita del 5,1%.

Che cosa accadrà in queste settimane? Uno studio commissionato dalla Seco la scorsa primavera, firmato Bak, faceva queste previsioni: troppa presenza di fattori inibitori ancora su questa stagione invernale per un’accelerazione degna di nota.

Soprattutto, non si sarebbero visti ancora i cinesi e la guerra avrebbe influito negativamente sul movimento dei turisti internazionali. Ecco perché si riteneva plausibile non raggiungere il livello precrisi, si avvicinerebbe comunque la domanda interna senza pareggiare. Però da allora sono cambiati anche dei fattori e uno di quelli che non si è verificato è un ritorno di allarme Covid, in termini di restrizioni soprattutto.

Sul fronte della promozione turistica la Svizzera sta portando un’intensa campagna, con diversi riscontri almeno in termini di reputazione aspettando di fare i conti: secondo l’agenzia European Best Destinations, che compara dati di oltre un milione di viaggiatori di numerosi Paesi, la classifica delle dieci migliori mete sciistiche di tutto il mondo vede la Confederazione con tre presenze, Gstaad per lusso e relax, Verbier per piste e folclore, Zermatt naturalmente con il suo paesaggio da fiaba.

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