Industria dell’accoglienza in Svizzera: «I turisti sono una risorsa, ma ora si guardi ai residenti»

L’intervista La grande attrattività della Regio Insubrica deve conciliarsi con la qualità della vita di chi abita in queste zone. Stefano Scagnolari, docente dell’Università della Svizzera Italiana, punta l’indice soprattutto sulla mobilità

La Regio Insubrica (di cui il territorio comasco è parte essenziale) come destinazione turistica, declinata nelle sue identità, ma anche la stessa attrattività turistica come terreno comune alla qualità della vita dei residenti. E ancora l’aspetto della formazione professionale. Sono elementi, quelli illustrati alla recente assemblea generale, da Stefano Scagnolari, professore alla Università della Svizzera italiana, interessanti e stimolanti per il futuro. Elementi maturati in un percorso sinergico, da mettere a frutto.

Quali sono state le finalità del vostro lavoro agli Stati Generali del Turismo e della Cultura per valorizzare la destinazione turistica della Regio Insubrica? Come svilupparla in ottica sinergia ma anche rispettando ogni identità?

Le finalità del nostro lavoro agli Stati Generali del Turismo e della Cultura sono state chiare: supportare il territorio nella promozione e valorizzazione della Regio Insubrica come meta turistica. L’obiettivo principale è stato sviluppare un piano condiviso coinvolgendo attivamente tutti gli attori del territorio. Abbiamo lavorato in collaborazione con le diverse realtà locali, ascoltando, rispettando e valorizzando le identità uniche di ciascuna zona. Cinque ateliers si sono tenuti in diverse località, tra cui Novara, Lugano, Stresa, Gravedona e Uniti e Varese, dando l’opportunità di approfondire alcune trasversalità, tra cui digitalizzazione, management e project financing, sostenibilità, destagionalizzazione, marketing e diversificazione del target.

E non solo...

In aggiunta tali tematiche generali, i lavori degli ateliers erano incentrate su determinati argomenti specifici: a Novara, ci si è concentrati su Outdoor e ciclo turismo, a Lugano, l’attenzione è stata rivolta al Wellbeing in tourism, a Stresa, l’argomento principale è stato il Paesaggio e l’architettura, con particolare riferimento alle ville e ai giardini storici, a Gravedona e Uniti, sono state esplorate le tematiche delle Strade, cammini, borghi, beni Unesco e dell’offerta museale e a Varese, sono state affrontate le questioni relative al Turismo sportivo, all’esperienza dello shopping ed all’enogastronomia. Dopo aver organizzato cinque ateliers ai quali hanno partecipato rappresentanti di tutti i territori, insieme agli altri membri del tavolo scientifico abbiamo rivolto la nostra attenzione su come utilizzare l’enorme mole di suggestioni raccolte per favorire la nascita di un circolo virtuoso che consenta di massimizzare il valore complessivo del settore culturale e turistico.

È emersa la necessità di un ripensamento del sistema culturale e turistico nella Regio Insubrica. Qual è il bisogno di svolta fondamentale che si fa strada?

La svolta fondamentale che si sta delineando nel sistema culturale e turistico della Regio Insubrica pone l’accento sull’importanza di concentrarsi sul benessere e sulla qualità della vita dei residenti, dei lavoratori del settore e dei visitatori. Poi, più in generale, invece di adottare grandi piani di ripensamento generale o di imposizioni dall’alto, l’approccio futuro della Regio dovrebbe orientarsi verso il sostegno di due tipi di interventi chiave.

Innanzitutto, i “cluster di progetti transfrontalieri” che rappresentano un modo efficace per promuovere la collaborazione tra progetti simili, consentendo così di massimizzare il valore complessivo attraverso un utilizzo efficiente delle risorse. In secondo luogo, le “azioni pilota” le quali consentono di testare nuove idee in piccola scala prima di implementarle su larga scala, riducendo così il rischio associato ai cambiamenti. Questo approccio assicura che le soluzioni siano co-create in stretta collaborazione con gli attori locali, accuratamente adattate e rispondenti in modo mirato alle esigenze specifiche del territorio e degli individui coinvolti.

Quali le azioni necessarie che avete identificato per migliorare la qualità della vita dei residenti e dei turisti, come pure dei lavoratori del comparto?

Per migliorare la qualità della vita di residenti, viaggiatori e lavoratori del settore, è necessario iniziare a migliorare il sistema di misurazione della qualità stessa. A tal fine, serve favorire le azioni pilota che possono nascere con l’obiettivo di monitorare la qualità di vita in specifiche aree del territorio. Dovremmo sviluppare un sistema di indicatori che vada oltre la semplice misurazione quantitativa e consideri tutte le dimensioni qualitative della sostenibilità, dalla dimensione sociale a quella ambientale ed economica.

Quanto è centrale in questo senso la mobilità per gli uni e gli altri e quali modelli positivi si sono delineati?

La mobilità gioca un ruolo centrale sia per i residenti che per i turisti all’interno della Regio Insubrica. La sua efficacia influisce notevolmente sulla qualità della vita dei residenti e sull’esperienza complessiva dei turisti e dei visitatori dell’offerta turistica e culturale.

Sono emerse chiaramente, ancora una volta, l’importanza cruciale e le opportunità legate a una navigazione agevole dei laghi per migliorare l’esperienza turistica nella regione. Spicca la necessità di migliorare l’intermodalità tra i mezzi di trasporto pubblici e privati, nonché tra i mezzi individuali e quelli collettivi. Inoltre, sono importanti le iniziative che concretamente stanno lavorando sulla digitalizzazione dei servizi di prenotazione dei trasporti pubblici per semplificare la pianificazione dei viaggi e garantire un’esperienza più agevole e conveniente per i residenti e i visitatori.

Come proseguirà il lavoro scientifico che avete impostato con questa forte sinergia tra enti e aree?

Il lavoro scientifico di accompagnamento rappresenta un elemento importante per consolidare la sinergia tra enti e attori locali nella Regio Insubrica. È fondamentale mantenere e rafforzare il legame tra quanto emerso durante gli Stati Generali e le azioni future. Una delle vie da seguire è quella di collegare il lavoro svolto durante questi Stati Generali alle opportunità di finanziamento offerte dall’Unione Europea, come ad esempio il programma Interreg. Questo consentirà di ottenere risorse aggiuntive per la realizzazione di progetti concreti e la promozione di iniziative transfrontaliere nel settore culturale e turistico. Questi azioni promuoveranno la collaborazione tra diverse entità e la valorizzazione del ricco patrimonio artistico e architettonico della Regio Insubrica.

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