Imprese e Lavoro / Cantù - Mariano
Lunedì 02 Settembre 2024
Anche una camicia deve avere coraggio. Lo stile di Beatrice si basa sul colore
Il percorso Una designer di 24 anni e il suo brand che punta tutto su creatività e filiera cortissima. Stampa digitale a Senna Comasco, confezione a Busto Arsizio
Coraggiose di nome, ma anche di fatto e per diverse ragioni. Sì perché il brand “Camiciecoraggiose” è frutto del talento creativo e dello spirito di iniziativa di una ragazza di 24 anni, Beatrice Rossi Cafari che ha avuto l’intuizione di declinare gli studi di arte nello sviluppo di uno stile per la moda. Poi, certo, c’è il coraggio di dare vita a capi audaci nelle forme e nei colori, un’autentica esplosione di energia che si concretizza in camicie e accessori interamente prodotti in Lombardia in virtù di una filiera cortissima e proposti ad un prezzo accessibile a tutte le tasche (online sono in vendita tra i 75 i 100 euro). Il progetto coinvolge direttamente il territorio comasco perché i tessuti vengono stampati a Senna Comasco nello stabilimento di Poirtoi Milano, un’azienda specializzata nella stampa digitale e i capi vengono confezionati a Busto Arsizio.
Beatrice Rossi Cafari ha fondato il suo progetto poco prima di laurearsi all’Università di Arte di Zurigo. Una sfida sviluppata a quattro mani con il papà, suo primo grande fan che l’ha aiutata a trasformare quella che era soltanto un’idea nata in cameretta in un vero e proprio business di successo. «L’esperienza imprenditoriale di mio padre è stata fondamentale» dice e del resto, almeno per il momento, tutta l’attività è gestita in casa mentre è dall’esperienza personale che sorge quasi sempre l’ispirazione.
«Il brand è nato per celebrare l’unicità e la voglia di colore in un modo inaspettato ed elegante - spiega Beatrice - ho sempre studiato arte, quando avevo 15 anni sono andata in Inghilterra e ho fatto dei corsi a Londra, Bristol e Brighton. Poi mi sono laureata all’Università di Arte di Zurigo, quindi disegnare pattern è sempre stato parte di me. Poco prima che mi laureassi, mi è venuta l’idea di Camiciecoraggiose. Mi sono accorta che non esisteva un brand che facesse camicie colorate di qualità, Made in Italy, che non fossero di fast fashion fatte in poliestere o di marchi che hanno dei prezzi inaccessibili. Il progetto è nato proprio per questo, cercare di creare qualcosa per tutti e celebrare il fatto di voler essere se stessi il più possibile».
Un progetto messo a punto da un talento giovanissimo, eppure apprezzato soprattutto da donne mature, over 35. «È così, forse le mie coetanee sono più condizionate dai vincoli della moda del momento» dice la designer. O forse, chissà, l’audacia dei colori e certe geometrie nel disegno richiamano l’atmosfera e la cultura degli anni Settanta. «Mi ispiro alla natura e all’arte per i colori e per i disegni, ma ogni camicia ha un po’ una sua storia - ha detto Beatrice a Marie Claire - Ne abbiamo una che si chiama Batllò, e riprende i colori del palazzo e del tetto di casa Batllò a Barcellona. Oppure un’altra si chiama Lama e si basa sui quadri di Lucio Fontana con i tagli sulle tele. Mi lascio trasportare da quello che vedo attorno, a volte noto un pattern particolare sul pavimento e provo a lavorare su quello. Abbiamo un’altra camicia che si chiama Ultra, ispirata alla Cometa del Madagascar, una farfalla gialla con questi occhi strani sopra. Prendo ispirazione da qualunque cosa mi circondi».
Tempere e pennarelli
La storia di ogni capo inizia da tempere e pennarelli. «Una volta che ci sono un po’ di pattern belli e forti, li trasferisco a computer e li creo digitalmente - dice la designer - Poi li mando alla stampatrice e faccio tutte le prove su tessuti diversi, perché il colore è la parte più importante. Spesso quando i tessuti vengono stampati assorbono troppo i pigmenti e non brillano, ma una Camiciacoraggiosa deve sembrare viva. Abbiamo trovato un tipo di viscosa che è perfetta per ottenere questo risultato e tra poco usciremo con nuovi modelli in raso di cotone, che conserva questa qualità. Una volta fatte le prove, scelgo quelle che funzionano meglio e stampo tutti i metri che servono per portarli dalla confezionatrice a Busto Arsizio. Lei cuce le camicie e poi le mettiamo in vendita sul nostro e-commerce».
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