Anche l’Arpa dice sì, si torna a scavare
dentro la galleria

Variante Tremezzina Fumata bianca nell’ultimo vertice. Il cantiere per la realizzazione del viadotto di svincolo era fermo da mesi per eccessiva presenza di idrocarburi

L’attesa fumata bianca dovrebbe dunque essere arrivata. E questo perché gli indizi oggi conosciuti portano a una ripresa dei lavori di scavo della galleria di svincolo (o salto di montone) dentro il cantiere di Colonno della variante della Tremezzina dalla settimana del 20 marzo in poi.

Il nullaosta per le cave

Questa la data tanto attesa trapelata nelle ultime ore. Da lì in poi sono attesi tra i due mesi e mezzo ed i tre mesi di lavori per completare quello che poi diventerà il nuovo tracciato della statale, sostituendo quello inaugurato il 5 aprile di un anno fa, che diventerà poi area di cantiere al servizio degli scavi per le gallerie principale e di servizio.

Il summit di venerdì in Regione Lombardia avrebbe dunque sortito gli effetti sperati, con Arpa che avrebbe annunciato il proprio nullaosta. Ora si tratta di riattivare la macchina dei lavori nonché di completare tutta la documentazione necessaria per poter riprendere lo scavo e smaltire il materiale in cui è stata individuata una percentuale di idrocarburi superiore alla norma. Da qui lo stop ai lavori nella prima decade di dicembre.

Operazione per cui servirà un’integrazione del piano di conferimento delle terre e delle rocce da scavo. La ripresa dei lavori porta dunque in dote il fatto che è stata individuata una cava per il conferimento di questo materiale “speciale” in quanto contaminato - come detto - da un’elevata percentuale di idrocarburi. Al momento non è dato sapere se il sito di stoccato sarà a nord del cantiere di Colonno (il che significherà percorrere le quattro strettoie da Colonno a Isola di Ossuccio) o a sud, più agevole sul fronte del traffico. Una prima ipotesi parlava di una cava individuata a nord del cantiere, nella fattispecie in Valtellina. Di sicuro i lavori (all’appello mancano 40 metri di scavo) dovranno convivere con la viabilità ordinaria, in particolare per quanto concerne le volate tramite esplosivi all’altezza dell’imbocco sud, ricordando che da questa settimana riapre un buon numero di alberghi e attività turistiche, con i transiti giornalieri destinati ad attestarsi sopra quota 12 mila nell’arco delle ventiquattro ore.

Puntualizzazione importante questa perché almeno per la fase dei lavori all’imbocco sud inevitabilmente bisognerà interrompere tra i 5 ed i 15 minuti il traffico, anche se al momento le maestranze hanno dato prova di grande abilità nel gestire la convivenza tra volate e viabilità ordinaria.

La consegna

L’ipotesi è che il salto di montone possa essere ultimato entro il fine settimana del 24 giugno, dato che sul lago coincide con il grande ritorno dello spettacolo piro-musicale sull’isola Comacina, evento clou della Sagra di San Giovanni. Questa dovrebbe anche essere la settimana in cui Anas annuncerà la data della consegna totale dei lavori da 500 milioni di euro, più volte segnalata come imminente da inizio anno in poi. Data che riveste un’importanza strategica, perché dal momento dell’avvenuta consegna totale partiranno i 5 anni e 2 mesi per ultimare i lavori. Il che significa che ad oggi la variante (9,8 chilometri da Colonno a Griante) potrebbe essere pronta entro l’estate 2028.

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