Arpa sbaglia le misurazioni acustiche: nuova ordinanza per villa Balbiano

Tremezzina «È stata una svista», si giustifica l’azienda regionale. Rischio di ricorsi. Il Comune ha dovuto annullare e riemettere un provvedimento per limitare le emissioni

L’intricata vicenda fatta di esposti, ordinanze e (possibili) ricorsi al Tar che da mesi ormai riguarda una delle location simbolo dei matrimoni e degli eventi da tutto il mondo - Villa Balbiano, dimora di pregio al confine tra Ossuccio e Lenno - si compone di un nuovo capitolo, che non riguarda né il Comune (intervenuto poi in seconda battuta) né il management della dimora e neppure il braccio di ferro da mesi intrapreso con l’imprenditore russo Mikhail Kusnirovich, bensì Arpa Lombardia.

Capitolo che contribuisce ad ingarbugliare ulteriormente, anche se come detto il Comune è subito intervenuto, una vicenda che vede in gioco, soprattutto per i mesi a venire, interessi davvero rilevanti.

Il fatto

E questo perché a seguito di una nota di Arpa Lombardia (l’agenzia regionale per la Protezione ambientale) - datata 21 novembre - in cui «per mero errore materiale l’area afferente all’abitazione del signor Mikhail Kusnirovich così come l’area in cui è inserita Villa Balbiano è stata considerata come “classe III” (aree di tipo misto) e non come “classe IV” (area di intensa attività umana)», il sindaco Mauro Guerra si è visto costretto ad annullare l’ordinanza del 6 ottobre scorso per la rimozione degli effetti di superamento dei limiti acustici e ad emetterne una seconda con i nuovi parametri, sempre connessa al fatto che Villa Balbiano deve «sospendere con effetto immediato tutte le emissioni rumorose che provochino il superamento dei limiti differenziali di emissione (diurno e notturno) e predisporre nel contempo entro e non oltre 15 giorni dalla notifica della presente ordinanza un piano di bonifica acustica redatto da un tecnico competente in acustica ambientale».

Piano che poi dovrà essere presentato alla sede di Como di Arpa. Da rimarcare che la prima ordinanza comunale, legata alle emissioni rumorose (numerose le proteste in tal senso giunte nell’arco della stagione degli eventi), poggiava le proprie fondamenta proprio sulla “sospensione di tutte le emissioni rumorose che provochino il superamento diurno per la classe III”, poi riparametrata in “classe IV”.

E proprio dalla sede lariana di Arpa è giunto - dietro nostra richiesta - un commento su questa vicenda, che sicuramente aggiunge un ulteriore grado di complessità a una vicenda di per sé già non di facile composizione, ma che al momento non scalfisce (in base alle opportune verifiche effettuate in tal senso) il principio cardine della seconda ordinanza ovvero lo stop (che al momento permane) ad eventi e matrimoni, con annesso ripristino dello stato dei luoghi e delle funzioni legittimamente assentite nel complesso immobiliare, differenti dall’attuale utilizzo in chiave turistico-ricettiva.

Errata corrige

«Si è trattato di una svista - confermano dalla sede di Como di Arpa, attraverso le parole del direttore del Dipartimento di Como, Adriano Cati -. Abbiamo poi dato corso ad un errata corrige in quanto ci siamo resi conto dopo che avevamo considerato un altro tipo di limite acustico legato alla zonizzazione. Esistono due tipologie di limiti, assoluti e differenziali. Nella nostra prima relazione avevamo contestato sia i limiti assoluti ovvero i limiti di zona che i limiti differenziali. Avendo poi notato che i limiti di zona erano rispettati, non così quelli differenziali, abbiamo inviato al Comune l’errata corrige, il quale ha provveduto a revocare la precedente ordinanza ed a modificarla. Si è trattato di un mero errore materiale da parte nostra».

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