Bellagio, ospiti e personale
«Ci siamo rinchiusi
nella nostra casa di riposo»

Dal direttore agli infermieri: la Rsa ha deciso di ridurre al minimo i possibili contagi dall’esterno. Utilizzando anche un hotel vicino: «Una precauzione»

La casa di riposo «Rsa Bellagio» si chiude in una sorta di “bolla” sanitaria preventiva. Tutti gli ospiti e gli operatori per dieci giorni – a partire dal primo di novembre scorso – non avranno contatti con l’esterno.

Una scelta fatta consapevolmente ed in via preventiva per uno scrupolo che va ben oltre i limiti di legge. La struttura è praticamente blindata ma considerata l’indisponibilità di posti letto a sufficienza, parte degli operatori sono accolti in un hotel a poca distanza. La regola è ferrea anche per loro. Non sono previsti comunque contatti con amici e parenti e si esce dalla casa di riposo solo per andare all’hotel e viceversa.

«E’ stata presa questa decisione in considerazione dell’evolversi della situazione all’esterno e dei diversi tamponi positivi – spiega il direttore della Rsa Vincenzo Trivella - Dopo gli ultimi due tamponi positivi, di comune accordo con gli operatori, abbiamo deciso di chiuderci all’interno. Ci tengo però a chiarire che la situazione non è grave, non c’è una situazione di emergenza, è stata una scelta puramente precauzionale». E precisa: «Tutti i lavoratori hanno deciso volontariamente questa modalità, siamo partiti fissando un periodo di sette giorni ma credo che l’amplieremo a dieci giorni, visto cosa sta succedendo all’esterno». (Giovanni Cristiani)

© RIPRODUZIONE RISERVATA