Botti illegali al bar: arriva la Polizia

Tremezzina Sequestrati 129 grossi petardi artigianali e 33 “flash”. Denunciato il titolare del Mayer. E devono arrivare pure gli artificieri

Li aveva messi proprio sotto il bancone, tra una bottiglia di whisky e una di gin. Comodi per essere venduti ma, per gli artificieri della polizia, una potenziale bomba dagli effetti incalcolabili. Gli agenti della polizia amministrativa di Como hanno denunciato a piede libero il titolare del Mayer Lounge bar di Tremezzo, un uomo di 42 anni di Cusino, con l’accusa di detenzione di materiale esplodente illegale e di commercio abusivo di materie esplodenti. Nel suo locale, infatti, gli agenti hanno trovato in vendita anche dei fuochi pirotecnici. E, tra questi, 129 candelotti prodotti artigianalmente, del tutto illegali e clandestini, messi in vendita per 7 euro l’uno.

Molto pericolosi

In totale 7 chili di fuochi pirotecnici, dunque chili - da stimare ancora - di polvere da sparo. Al punto che per mettere in sicurezza quanto sequestrato sono dovuti intervenire gli artificieri della polizia secondo i quali - stando a un primo esame tutto da confermare in sede di accertamento tecnico - uno dolo di quei candelotti avrebbe potenzialmente potuto causare lesioni permanenti e, addirittura, possibili amputazioni se fosse stato fatto esplodere vicino a una persona.

Oltre ai 129 petardi artigianali e illegali, gli agenti hanno anche sequestrato altri 33 petardi magnum, questi “regolari” e non artigianali, ma che il titolare del bar Mayer non avrebbe in alcun modo potuto vendere né tenere nel proprio locale, visto che non ha le condizioni di sicurezza per conservare fuochi e botti.

L’altro intervento

Il sequestro rientra nell’ambito di un potenziamento dei controlli sulla vendita di materiale pirotecnico in vista dei festeggiamenti dell’ultimo dell’anno. In quest’ottica gli agenti hanno avuto notizia che a Tremezzo c’era chi si riforniva di botti illegali in un bar. Da qui i controlli e il maxi sequestro compiuto nella giornata di venerdì.

Non si tratta dell’unico intervento in materia. Un secondo sequestro è avvenuto a Beregazzo con Figliaro, all’interno di un negozio di proprietà di un cittadino cinese di 31 anni, formalmente residente in provincia di Modena. In questo caso nulla di illecito, nel senso che tutti i botti sequestrati rispettavano le normative e i criteri di sicurezza. Ma ugualmente l’uomo è stato denunciato per commercio abusivo di materie esplodenti in quanto i botti non erano conservati correttamente. In particolare: il deposito dov’erano le scorte non aveva alcun certificato in materia di prevenzione incendi. E sugli scaffali i prodotti pirotecnici messi in vendita erano posizionati senza rispettare le condizioni di sicurezza previste dalla legge. Da qui la decisione di procedere al sequestro con l’ausilio dei vigili del fuoco di Como.

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