Paura dei cinghiali: «Macché animali infetti, sono soltanto in amore»

San Siro Gli abitanti segnalano continui “colpi di tosse” e temono addirittura la trasmissione di malattie. Rassicurazioni dal comandante della polizia provinciale

I cinghiali, contestati soprattutto per via dei danni che provocano a campi, pascoli e prati, ora rischiamo di diventare anche una fobia.

A San Siro, tra le frazioni di mezza costa di Soriano e Lucena, branchi di suini selvatici si affacciano ormai regolarmente negli abitati dai vicini boschi e di notte, quando l’atmosfera non è caratterizzata da altri rumori, più d’uno riferisce di sentirli tossire.

Le paure

«Sono animali malati – dicono a Soriano – si sentono nitidamente tossire e ormai non è raro vederli a ridosso delle abitazioni a qualsiasi ora del giorno. C’è veramente da preoccuparsi, perché a questo punto potrebbero diffondere malattie pericolose anche per l’uomo».

Il Comune, nelle scorse settimane, aveva già segnalato alla polizia provinciale la persistente presenza di cinghiali a ridosso della statale Regina a Rezzonico, con un paio di incidenti registrati, e ora si leva un altro allarme e si ipotizza addirittura la peste suina. Preoccupazione fondata o soltanto una fobia? Il comandante della polizia provinciale, Marco Testa, non esita tuttavia a tranquillizzare la popolazione: «Questa è la stagione degli amori per il cinghiale e quello che per il maschio del cervo è il bramito, per il suino selvatico diventa un suono più cupo che potrebbe anche essere confuso con un colpo di tosse».

E spiega: «La peste suina, che peraltro non è pericolosa per l’uomo, da noi non è ancora stata segnalata – aggiunge l’esperto – . Può esserci qualche caso di tubercolosi, nella percentuale di un 5%, ma anche in questo caso non esistono per l’uomo: basti pensare che la carne di un cinghiale morto di tbc non è vietata e la normativa prescrive soltanto di non usarla per gli insaccati. L’unica malattia che potrebbe essere pericolosa anche per gli esseri umani e il cinghiale può diffondere è la trichinosi, provocata da vermi che infettano gli animali e trasmessa all’uomo in seguito al consumo di carne proveniente dalla macellazione di animali selvatici contagiati, soprattutto cinghiali. Ma a fronte di 20 mila cinghiali abbattuti negli anni – conclude Testa – l’analisi delle carni non ha rilevato nemmeno un caso di questa patologia».

Le carni

Diventa sempre più importante, in ogni caso, l’analisi delle carni di animali selvatici prima del consumo e i rischi, semmai, derivano dal commercio di carni derivanti dalla caccia di frodo. «Non c’è dubbio che il bracconaggio sia pericoloso anche per il risvolto delle carni non sicure – conferma Testa a questo proposito – Regione Lombardia sta favorendo prelievi straordinari di cinghiali al fine di prevenire la peste suina, che potrebbe rivelarsi deleteria per gli allevamenti di maiali: meno cinghiali ci sono in circolazione, meno possibilità esistono che fungano da veicolo di trasmissione. Per ora si sono registrati alcuni casi nel Parco del Ticino – aggiunge il comandante della polizia provinciale – ma nessuno in terra lariana».

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