Cinquanta lavoratori dell’ospedale scendono in piazza contro la riduzione dell’orario: «Non siamo eroi usa e getta»

Gravedona Presidio organizzato dai sindacati dopo la decisione di ridurre i servizi di pulizia. Lo stipendio di 63 dipendenti sarà dimezzato. Oggi un confronto con l’ispettorato del lavoro

Oltre cinquanta i lavoratori dell’ospedale di Gravedona ieri si sono radunati nel parcheggio della struttura per un’assemblea sindacale con presidio.

C’erano quasi tutti, insomma, considerato che sono 63 gli addetti a mensa, pulizia e disinfezione: la drastica riduzione delle ore di servizio decisa dalla proprietà del nosocomio, Italia Hospital, per loro significa un dimezzamento dello stipendio. Dal 1° gennaio, se non ci sarà un ravvedimento, chi si occupa di pulizie e disinfezione si troverà a svolgere soltanto 18 ore settimanali a fronte delle 30 precedenti.

Mediazione

«Per voi non è affatto un bel regalo di Natale – ha riconosciuto il consigliere regionale Angelo Orsenigo, che è salito anche in amministrazione per cercare una mediazione – . Non è apparentemente accettabile una misura così drastica a vostro scapito da parte di un ospedale che riceve finanzianti pubblici, perché ognuno di voi rappresenta anche una famiglia che rischia di trovarsi in difficoltà. Oltre al risvolto occupazionale – ha aggiunto il consigliere del PD – c’è la qualità del servizio, che inevitabilmente peggiorerà per degenti e operatori sanitari».

Orsenigo è stato ricevuto dal direttore amministrativo, Giampaolo Luciano , che si è detto impossibilitato, nel suo ruolo, a ricevere una delegazione di lavoratori e a garantire una presenza dei vertici ospedalieri all’incontro fissato nella mattinata odierna fra organizzazioni sindacali e ispettorato del lavoro.

La proprietà, nei giorni scorsi, si era dichiarata indisponibile a parteciparvi. «Non intendiamo mollare, a prescindere – hanno assicurato i segretari di Filcams Cgil e Fisascat Cisl, Fabrizio Cavalli e Luca Parravicini – . In base all’esito del confronto di domani (oggi per chi legge, ndr) con l’ispettorato del lavoro, decideremo le nuove azioni da intraprendere». Occorre combattere anche contro il tempo, perché domani (venerdì 30) la nuova azienda chiamata a gestire l’attività di mensa e pulizie, la “Service Key”di Milano, ha convocato i lavoratori per affidare le consegne.

Striscioni

Sotto le finestre degli uffici amministrativi, intanto, i lavoratori interessati, per lo più donne, hanno fatto sentire la loro voce sventolando le bandiere di Filcams e Fisascat: «Tra di noi – ha sottolineato una portavoce – c’è chi porta a casa uno stipendio essenziale per il sostentamento della famiglia e c’è anche qualche ragazza madre per cui lo stipendio è l’unica fonte di reddito per sé e i figli».

Fra gli striscioni spiccava soprattutto una scritta: “Eroi usa e getta”. «Azienda e ospedale scaricano gli eroi della pandemia – hanno ribadito Cavalli e Parravicini – . Sono coloro che nei momenti più difficili e drammatici hanno lavorato mettendo e rischio l’incolumità propria e dei propri familiari».

Orsenigo ha assicurato che, da parte sua, interesserà subito della questione il presidente del consiglio Alessandro Fermi, e appena possibile anche il presidente della Regione, Attilio Fontana. La parlamentare comasca Chiara Braga, da parte sua, ha annunciato un’interrogazione al Governo per segnalare la criticità dell’ospedale di Gravedona.

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