Comunità energetica: non solo la pala eolica sul monte Galbiga

Gravedona Un centinaio di politici e imprenditori all’incontro promosso dall’ente di Palazzo Gallio. Robba: «Noi il traino, progetto e adesioni per fine aprile»

Il territorio cerca di attrezzarsi per sopperire al caro energia.

La Comunità montana Valli del Lario e del Ceresio ha organizzato un incontro che ha coinvolto quasi un centinaio fra amministratori e imprenditori, tutti interessati all’argomento.

Il primo passo era raccogliere l’interesse di imprese e cittadini a entrare a far parte della Comunità energetica rinnovabile (Cer) locale.

Transizione

«L’ente comunitario vuole fungere da soggetto trainante e coordinatore per i Comuni – dice il presidente di Palazzo Gallio, Mauro Robba – Entro il 30 aprile dovremo trasmettere a Regione Lombardia la volontà di aderire a un progetto che potrà poi beneficiare delle opportunità del Pnrr e dei contributi futuri per la realizzazione di una o più Comunità energetiche rinnovabili».

La transizione verso forme di energia sostenibile mira a ridurre le emissioni inquinanti e a favorire anche l’indipendenza energetica. La crisi energetica sta mettendo in difficoltà il pubblico e il privato e la Comunità montana mira ad autoprodurre, consumare e condividere l’energia da fonti rinnovabili, puntando in particolare sul fotovoltaico .

«È un discorso complesso, ma meritevole di attenzione – interviene il sindaco di Porlezza, Sergio Erculiani – Per quanto ci riguarda, stiamo inseguendo da tempo un progetto di impianto eolico sul monte Galbiga, che in base agli studi compiuti dovrebbe avere una buona resa a fronte di un impatto ambientale ridottissimo. Potrebbe rientrare nel discorso di comunità energetica».

Condivisione

Pur avendo un contesto di paese poco bisognoso, segue con attenzione il progetto anche il Comune di Domaso: «A livello pubblico potremmo essere interessati solo per l’edificio scolastico, ma non abbiamo terreni su cui dislocare impianti fotovoltaici – commenta il sindaco, Pietro Angelo Leggeri – Anche le aziende sono poche, ma il progetto è comunque interessate e meritevole e lo condividiamo».

Per maggiori informazioni e adesioni all’iniziativa occorre consultare il sito www.comunitaenergetica-vallilarioceresio.it.

Il Bim del Ticino

Nel frattempo anche il Bim (Bacino imbrifero montano) del Ticino, che ha sede a Porlezza, ha impostato un simile progetto, affidandolo però a una ditta che si occuperà di tutto; vi aderisce buona parte dei Comuni dell’ex Comunità montana Alpi Lepontine e la Engie, ditta incaricata, avvierà a breve i sopralluoghi nei vari paesi aderenti per progettare gli impianti e poi aderire al bando.

Sono due diverse filosofie di pensiero: il Bim affida tutto a una ditta, che gestirà poi gli utili, mentre la Comunità montana intende fare in proprio, accollandosi tutti gli impegni e anche i futuri utili.

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