Continuano i raid al cimitero: «Sparite le borchie delle lapidi»

Menaggio, un bottino irrisorio, ma rimane la rabbia dei parenti dei defunti L’ex assessore: «Fate qualcosa». Spaggiari: «Ci sono immagini importanti»

Menaggio

Hanno rubato le borchie d’ottone che stavano ai quattro angoli delle lapidi al cimitero. Un inspiegabile episodio che denuncia anche l’ex assessore Francesco Guaita: «Da qualche tempo nel cimitero entrano dei mascalzoni e, purtroppo, quasi tutte le borchie dei loculi sono state asportate. Per ovvie ragioni non produco foto delle lapidi con le immagini dei defunti, dove si può notare che sono stati addirittura tolti anche i perni di fissaggio della lapide stessa».

Non è certo una novità che dalle tombe dei cimiteri di paese spariscano fiori e oggetti di valore affettivo lasciati dai parenti, ma mai era accaduto che qualcuno si portasse via le borchie che coprono i perni di fissaggio delle lapidi, non solo da loculi vuoti, ma anche da quelli su cui campeggiano le foto dei defunti. Un gesto apparentemente inspiegabile alla luce dell’esiguo valore del maltolto.

«Quando ero in amministrazione ricordo che venne predisposto un impianto di monitoraggio del territorio collegato con le forze dell’ordine e capace di annettere almeno cento telecamere – prosegue Guaita – . Forse è arrivato il momento di installarne alcune in area cimiteriale. La mia non vuole essere una critica nei confronti dell’Amministrazione in carica, ma un semplice suggerimento per prevenire vandalismi e gesti incomprensibili come quello citato». Le borchie di ottone rubate, come detto, hanno un valore materiale irrisorio, nel senso che si possono acquistare in ferramenta per pochi euro e non avrebbe alcun senso, di conseguenza, esporsi al rischio di essere visti per asportarle dai loculi di un cimitero.

Rimane insomma difficile dare una connotazione a quanto avvenuto nel camposanto di Menaggio. Gli amministratori locali sono ovviamente al corrente dell’insolito episodio e il sindaco ha già sporto regolare denuncia: «Non so nemmeno come definirlo – afferma il sindaco, Michele Spaggiari – perché come furto non regge per via del valore irrisorio della refurtiva e nemmeno vandalismo sarebbe la sua esatta connotazione. Grazie alla videosorveglianza abbiamo potuto consegnare immagini importanti alle forze dell’ordine e non escludo affatto che si possa risalire agli autori di una simile azione. Il cimitero è innanzitutto luogo di rispetto – conclude il primo cittadino – e non è ammissibile che vengano commesse azioni di questo genere».

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