«Da Schignano
a Gallarate
per il vaccino»

Un viaggio di 64 chilometri (e ritorno) per una pensionata di 92 anni, chiamata con un giorno di preavviso. «Spero nel richiamo in un luogo meno scomodo»

Teresa Peduzzi, 92 anni portati con eleganza, ricorre ad una punta d’ironia per spiegare il perché di una convocazione per la vaccinazione anti-Covid che alla voce “destinazione” ha portato in dote il nome di Gallarate, cittadina della provincia di Varese a 64 chilometri (e un’ora d’auto abbondante) da Schignano.

Convocazione giunta il sabato per il lunedì, prima dell’inizio del progetto sperimentale - questo va detto - con le convocazioni affidate ad Asst Lariana e con Menaggio come destinazione per le vaccinazioni degli “over 80” della porzione di territorio che fa riferimento al Medio Lario. «Quando a me ed a mia nipote Anna Maria è stato annunciato che per vaccinarmi dovevo andare a Gallarate ho ripensato a 50 e più anni di lavoro negli hotel di lusso della Svizzera, a cominciare dalla zona del lago di Costanza. Lì nessuno ti regalava nulla. E così mi sono detta. Ne ho viste tante, farò anche questa. E poi a Gallarate ci hanno portato l’auto e il tom tom. Un bel posto per carità, con personale molto gentile, ma distante da casa e addirittura in un’altra provincia», sottolinea Teresa Peduzzi.

Alla fine tra andata, ritorno e vaccinazione ci sono volute tre ore e mezza. Teresa Peduzzi dovrà tornare a Gallarate lunedì 29 marzo per la seconda dose di vaccino. «Mi sono sempre adattata - dice - in oltre mezzo secolo di lavoro. Ma certo avrebbero potuto vaccinarmi più vicino a casa, evitando così anche a mia nipote due ore e mezza d’auto tra andata e ritorno, senza contare il tempo trascorso all’interno del centro vaccinale - sottolinea ancora Teresa Peduzzi - E’ avvenuto tutto così in fretta. Ci tengo però a rimarcare che vaccinarsi è importante e bisogna farlo senza alcun indugio». (Marco Palumbo)

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