Dai furti sulle barche alle licenze: «Battaglia quotidiana nel lago»

Bellagio Il bilancio dell’attività della polizia provinciale che si occupa di vigilanza ittica. «Non solo repressione, lavoriamo insieme ai pescatori per mantenere intatto l’ambiente»

Quasi 450 illeciti accertati nell’arco dei 2023 contro i 350 del 2022, due denunce penali, 73 pescatori dilettanti sanzionati in quanto privi di licenza (erano stati 52 nel 2022) oltre a 21 illeciti a carico di pescatori professionisti (contro i 9 del 2022) ed a sanzioni quasi triplicate - da 5 a 13 - per inosservanza della misura minima del pescato. Sono questi i dati di maggior rilievo della sezione di vigilanza ittica della polizia provinciale che fa capo al comandante Marco Testa.

Corrente elettrica

«Il 2023 è stato un anno molto impegnativo. E così lo sarà il 2024», fa notare il comandante Testa. Un’attività che ha interessato anche il monitoraggio dello specchio d’acqua lacuale a 360 gradi. Lo dimostra l’operazione condotta con i carabinieri di Bellagio che ha permesso di identificare e denunciare 4 cittadini stranieri, alcuni dei quali con precedenti per reati contro il patrimonio - presumibilmente coinvolti nel tentato furto di motori ai danni di natanti ormeggiati a Lezzeno. Di particolare interesse anche il tentativo di pesca con la corrente elettrica sventato presso il lago di Alserio, ad opera di cittadini stranieri. Tornando al Lario, durante la frega e la pesca degli agoni - inaugurata il 15 giugno e storicamente molto attesa - sono stati elevati un centinaio di verbali per 150 chili circa di pesce sequestrato.

Lo scorso settembre è poi stato individuato, sanzionato e denunciato un cittadino di Bellagio per l’utilizzo di una spaderna e la detenzione della fauna ittica così catturata. Detto che la polizia provinciale dispone di cinque imbarcazioni (a due pilotine è stato recentemente sostituito il motore e sono state rifatte le cromie) e che gli addetti dotati di patente nautica sono sette, c’è da registrare un frizzante botta e risposta durante la stagione tra l’Amministrazione provinciale e l’Aps Como Fipsas.

Denunce

Uno dei motivi scatenanti era stata la denuncia penale nonché il sequestro dell’imbarcazione e dell’attrezzatura oltre a una pesante ammenda comminata ad un pensionato settantaduenne di Nesso sorpreso dagli agenti di Villa Saporiti ad utilizzare l’alborella (a tutt’oggi considerata specie protetta) come esca viva per pescare i persici. A stretto giro era stato diffuso un vademecum dall’Aps Como Fipsas dal titolo “Dura lex, sed lex” in cui venivano evidenziati alcuni dettagli operativi, tipo «se pescate col vivo, ponete grandissima attenzione a quello che nuota nel secchio. Se per sbaglio avete un’alborella, rischiate due anni di galera, minimo 2 mila euro di galera e il sequestro della barca».

Da qui la replica del comandante della polizia provinciale, al suo fianco il presidente Fiorenzo Bongiasca: «Non è vero che la pesca abusiva dell’alborella comporta 2 anni di galera. Non giova a nessuno la caricatura sulla questione penale legata alla pesca delle alborelle, dando atto che il nostro personale di vigilanza ittica sa valutare la buona fede e che ogni eventuale intervento penale ha la sua storia. Ciò nella convinzione che detta Associazione dovrebbe contribuire anzitutto ad infondere nella cultura dei propri associati il rispetto delle norme e la tutela dell’ambiente, astenendosi dal criticare chi, con coerente senso del dovere, svolge il proprio compito sul piano preventivo prima ancora che repressivo».

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