Elisa vota anche a 102 anni: la prima volta fu nel 1946

Dizzasco “Lisetta” Gelpi, in salute e perfettamente lucida si è presentata al seggio: «Lo faccio per i giovani»

«Gelpi Elisa ha votato». La rituale conferma scandita dal presidente di seggio alla riconsegna della scheda elettorale chiusa, rappresenta molto di più che un vivo compiacimento per una donna, classe 1920, originaria di Schignano, che ha chiesto di poter esercitare il suo diritto dovere con immutato ed elevato senso civico. Lo stesso di quanto si recò alle urne per la prima volta nel 1946.

Un messaggio quello di Elisa, per tutti Lisetta, che evidenzia quanto sia sollecitante e positivo anche dopo aver superato il secolo di vita, manifestare la propria carica vitale recandosi a votare. Un segnale di ripresa storico, culturale e anche sociale che reinterpreta quella lotta coraggiosa che le donne hanno portato avanti per poter ottenere anche in Italia il suffragio universale.

Elisa è ospite nella casa di riposo del Sacro Cuore di Dizzasco dove è stato allestito il seggio. «Ho votato soprattutto per i giovani. Per il loro futuro, per le donne , le persone fragili – ha raccontato al nostro giornale- prima di prendere da sola l’ascensore e far rientro in camera. Ho cresciuto tanti bambini. Allora mi chiamavano governante. Tante generazioni di ragazzi diventati professionisti, affermati, imprenditori, bravi cittadini. Il diritto del voto alle donne è stata una grande conquista».

Una conquista che ci riporta indietro al decreto del 10 marzo 1946 che permise alle donne con almeno 25 anni di età di poter eleggere e essere elette alle prime elezioni amministrative postbelliche. Una volta terminata la guerra, l’esperienza della Resistenza e della Liberazione, bisognava ricordarsi delle donne e dei loro diritti.

In occasione del Consiglio dei Ministri del 30 gennaio 1945 venne esaminata per la prima volta l’estensione del voto alle donne dai 21 anni, sancita con il decreto legislativo luogotenenziale n. 23 del 31 gennaio 1945. Ma è il decreto n.74 del 10 marzo 1946, in occasione delle prime elezioni amministrative dopo la seconda guerra mondiale che le donne con almeno 25 anni di età potevano eleggere ma soprattutto essere elette. Diverse furono le sindachesse elette in tutta la Penisola.

In Valle d’Intelvi bisognerà aspettare gli anni 70 per vedere la prima donna sindaco. E’ Nilla Lanfranconi, oggi ultra centenaria, che venne eletta a Blessagno con un consenso plebiscitario. « Un saluto soprattutto ai bambini che ho tanto amato , e alle donne – prima di congedarsi ha concluso Elisa con un po’ di ironia- spero ora di non diventare famosa».

Una donna sensibile, dinamica, che anche ieri ha saputo riassumere quello spirito di coesione , orgoglio e di appartenenza, legata profondamente alla sua identità territoriale, al suo essere donna , ai quei valori accomunanti e rassicuranti che devono essere tutelati e salvaguardati.

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