Francesco, il sacerdote che è anche campioncino di basket

Il vicario della comunità pastorale di Dongo gioca nel Menaggio: allenamenti serali e partite dopo la messa delle 18: «Un grande cecchino»

Dongo

È stato ordinato sacerdote nel giugno dello scorso anno e come primo incarico il vescovo gli ha affidato quello di vicario a Dongo, nella comunità pastorale che comprende anche la Valle Albano.

Da un giovane prete che si occupa di oratorio ci si aspetta sicuramente tanta vitalità e attenzione al gioco e allo sport, ma don Francesco Bernasconi, 35 anni, originario di Valmorea, è addirittura un giocatore di basket, pedina fondamentale della Pallacanestro Menaggio.

La passione per la disciplina del canestro l’ha sempre avuta e non l’ha mai abbandonata: «Gioco a basket fin da quando avevo 6 anni – racconta a questo proposito – A Valmorea e a Como durante il seminario era più facile trovare squadre in cui giocare. Qui sul lago mi sono informato e le società più vicine erano appunto a Menaggio e in Valtellina. Un amico mi ha fornito un contatto della società menaggina ed eccomi qua».

Il Basket Menaggio milita in DR4, la Seconda divisione lombarda, e di lui, che indossa la maglia numero 9, gli esperti dicono che sia un gran tiratore, un cecchino, insomma-. Giusto per fare un esempio nella più recente partita di campionato, vinta dal Menaggio contro l’Alebbio per 67 a 58, è stato non a caso il secondo miglior marcatore, con 16 punti.

Un sacerdote che pratica sport a livello agonistico è senza dubbio una rarità, ma don Francesco sottolinea come anche in questa attività ci sia modo trasmettere valori cristiani: «Ci vedo una Chiesa in uscita, come auspicava Papa Francesco – dice a chi gli chiede di questa sua grande passione – . Anche in ambito sportivo c’è la possibilità di conoscere gente, di confrontarsi e di trasmettere il proprio credo e i propri valori. Il basket mi ha permesso di scoprire l’importanza del gruppo, del vincere e perdere insieme, della squadra fatta di giocatori con caratteristiche diverse che, messe assieme, inseguono un obiettivo comune».

E gli impegni di sacerdote si conciliano con quelli di cestista? «Il lunedì sera c’è allenamento e non ci sono problemi – riferisce don Francesco – Le partite si giocano a volte in settimana e altre di domenica sera, ma celebro messa alle 18 e ho comunque il tempo di aggregarmi alla squadra». Senza mai venire meno alla sua importante missione di “allenatore” di anime.

Don Francesco sveste la tonaca e indossa la divisa del Menaggio, ma in cuor suo rimane sempre don Francesco. «Ha portato serenità e tante cose positive nel nostro ambiente – assicura il presidente del Basket Menaggio, Carlo Gandola che non nasconde la soddisfazione e l’orgoglio di avere un simile giocatore in squadra – Don Francesco è una bellissima persona, capace di scherzare e stare al gioco, oltre che di fare gruppo. E poi – aggiunge il dirigente – è anche un gran bel giocatore dal punto di vista tecnico. Da quando, lo scorso anno, ci siamo sentiti e ha messo piede in palestra, è entrato nel quintetto titolare e anche nell’ultima partita è stato tra gli artefici del successo con i suoi canestri».

Insomma, tutt’altro che una comparsa anche nel mondo dello sport, apprezzato e stimato anche dai suoi compagni di squadra. E chissà se, durante la concitazione della partita, qualche compagno di squadra un po’ troppo focosa non finisca per trattenersi dalle imprecazioni più comuni. Anche quello è un bel successo... «La nostra società schiera anche un “Under 17” e una squadra di minibasket – conclude Gandola – e don Francesco si rivela un punto di riferimento importante anche per i più giovani».

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