Cronaca / Lago e valli
Lunedì 17 Novembre 2025
Fuochi d’artificio alla resa dei conti. Il nuovo regolamento per le feste
Cernobbio. Domani sera l’approvazione delle Commissioni, per poi passare in Consiglio. Per il Comune un’entrata da 70mila euro. Il sindaco: «Verificheremo l’impatto degli spettacoli»
Cernobbio
Le due Commissioni consiliari - presiedute da Adriano Taroni e Giuseppe Balzarotti - domani alle 17.30 entreranno (finalmente) nel vivo di uno degli argomenti cardine del frizzante (in verità solo a tratti) dibattito politico dentro e fuori il Consiglio tra sindaco e opposizione.
Il riferimento è al regolamento per lo “Sparo fuochi” che tante frizioni ha creato in questi mesi e su cui il sindaco Matteo Monti ha da subito messo le regole in chiaro ovvero lo sparo fuochi porta indotto e introiti alle casse comunali, dunque niente taglio di cesoia - sul modello adottato da Tremezzina - per quel che concerne il numero complessivo degli spettacoli. Nell’anno in corso i fuochi d’artificio - croce e delizia per molti cernobbiesi - hanno raggiunto quota 43, secondo quanto certificato dal sempre attento Luciano Campagnoli, cernobbiese nonché per 43 anni “colonna” della polizia locale di Como.
Detto che comunque prima di essere adottato il regolamento per lo “Sparo fuochi” dovrà transitare dal Consiglio comunale, è bene rimarcare che 70 mila euro lo scorso anno sono finiti nelle casse comunali per questa voce. Pur senza anticipare i contenuti del suo intervento in Commissione, il sindaco Monti spiega che «come Amministrazione abbiamo incontrato quelli che in gergo si chiamano “fuochini” ovvero i titolari delle aziende che sul territorio comunale vengono chiamate per i vari spettacoli pirotecnici. L’obiettivo era avere un quadro aggiornato della situazione».
«Abbiamo anticipato che l’Amministrazione sottoporrà un regolamento per lo “sparo fuochi” al Consiglio comunale che sarà adottato a partire dal 2026 e che vedrà anzitutto la verifica “dello sparo” - le parole del primo cittadino -. Questo perché incaricheremo una società specializzata per verificare l’impatto degli spettacoli pirotecnici. Questo costo che è pari 1250 euro sarà a carico dei “fuochini”. A questo proposito in Giunta è stato approvata una delibera che prevede un “rimborso spese” pari a 1500 euro cui si sommano 1250 euro di rimborso spese per gli sparatori”. Il tema come anticipato è di stretta attualità.
A inizio luglio il capogruppo di “Tu a Cernobbio” Ivano Mazza aveva presentato una sua proposta - dopo l’invito del sindaco Monti a “farsi avanti” rivolto ai tre gruppi di opposizione - per tentare di mettere un punto fermo dentro questa dibattuta querelle. Proposta che prevedeva nel dettaglio “l’abbattimento del 25% delle emissione sonore degli spettacoli, limiti ai picchi di rumore per minuto e soprattutto un taglio - in termini di minutaggio - alla durata dei singoli spettacoli pirotecnici”. La particolarità di questa iniziativa stava nel fatto che «a regolamentazione dello “Sparo fuochi” non può essere solo un tema cernobbiese, ma deve essere estesa anche agli altri Comuni del comprensorio (su entrambe le sponde del lago, sino a Brienno e Nesso) in un’ottica di collaborazione e unificazione delle regole».
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