Fuoco d’artificio al volto, rischia l’occhio

Centro Valle Intelvi Operato d’urgenza un uomo di 53 anni di Lanzo, ferito durante i festeggiamenti di Capodanno. L’infortunio in un giardino a San Fedele Intelvi per colpa di un «errore umano». Il paziente non è in pericolo di vita

E’ un episodio dai contorni drammatici e in parte ancora da ricostruire quello accaduto un quarto d’ora dopo la mezzanotte in un giardino di un’abitazione di via Tenente Rigamonti a San Fedele - la strada che sale verso Blessagno -, costato una grave lesione all’occhio destro ad un uomo di 53 anni nato a Milano, ma residente in centro a Lanzo d’Intelvi. Ferita giudicata molto seria, tanto da ricorrere al trasporto in elicottero a Como e a un intervento chirurgico in un urgenza all’ospedale Sant’Anna.

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Ricostruzione

L’uomo, secondo quanto ricostruito dai carabinieri di Porlezza, stava assistendo ai festeggiamenti per il nuovo anno quando, per quello che i militari dell’Arma hanno sin qui perimetrato come “errore umano”, è stato centrato nell’occhio da un fuoco d’artificio (inizialmente si era parlato di un grosso petardo), che l’ha scaraventato a terra.

Subito si è capito che si trattava di qualcosa di molto serio. I primi a raggiungere il giardino dell’abitazione sono stati i sanitari della Croce Rossa di San Fedele, la cui sede dista poche centinaia di metri da via Tenente Rigamonti e con loro un’ambulanza della Croce Azzurra, mentre da Como è stato fatto decollare l’elisoccorso.

Il cinquantatreenne di Lanzo è stato stabilizzato sul posto e trasferito all’ospedale Sant’Anna di Como, dove viste le condizioni, i sanitari hanno deciso di sottoporlo ad un delicato intervento chirurgico. Decisive per salvare l’occhio saranno le prossime ore. La prognosi è riservata, in base alle informazioni filtrate in giornata, anche se fortunatamente l’uomo non sarebbe in pericolo di vita. Di sicuro ne avrà per almeno quaranta giorni.

Ora toccherà ai carabinieri di Porlezza ricostruire nel dettaglio l’accaduto, anche se l’ipotesi su cui ci sta muovendo al momento è quella dell’errore umano. L’obiettivo dei militari dell’Arma, che fanno capo alla Compagnia di Menaggio guidata dal maggiore Davide Leo, è stabilire ora eventuali responsabilità. Determinante sarà il racconto dei presenti.

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