Giovani vandali all’interno dell’ex collegio a rischio di crollo. E poi vetri rotti e uova contro la chiesa

Porlezza Molti hanno visto entrare gruppi di ragazzini. Sant’Ambrogio chiuso da anni in attesa di demolizione. I cittadini: «Non capiscono che così fanno male a tutti»

Gruppi di ragazzini entrano nell’ex collegio Sant’Ambrogio e salgono fino ai piani superiori, con rischi incredibili per la loro incolumità.

Più d’uno li ha visti tra le mura del complesso, affacciati alle finestre più alte, ormai senza più serramenti.

L‘ex glorioso complesso arcivescovile è sempre più fatiscente, con la copertura che cade a pezzi e solette e scale interne sicuramente instabili.

Chiuso e inutilizzato da una quarantina d’anni senza più alcun intervento di manutenzione, attende solo la demolizione completa, ma intanto è lì, inguardabile e a rischio di crollo.

Cedimenti

Anni addietro qualcuno aveva filmato il cedimento di una corposa parte di copertura, con un’enorme nube di polvere fuoriuscita verso l’alto.

Il Comune aveva emesso un’ordinanza che imponeva alla proprietà, identificabile nella società Peruvina, di cui fanno parte alcuni imprenditori locali, la messa in sicurezza del complesso: erano comparse, in particolare, delle barriere di protezione attorno al fabbricato per impedire l’accesso ai non autorizzati.

Ma il tempo, si sa, usura ogni cosa e se dei ragazzini curiosi individuano un pertugio per andare a curiosare in una struttura proibita, difficilmente rinunciano ad entrarvi, soprattutto se hanno sentito parlare del collegio Sant’Ambrogio, della sua blasonata storia e del suo fascino.

Sopralluoghi

«L’ordinanza di messa in sicurezza non aveva una scadenza – precisa il primo cittadino Sergio Erculiani – . Manderò gli agenti di polizia municipale a fare un sopralluogo e se, come temo, verrà individuato qualche passaggio che consente di introdursi all’interno del complesso, la società proprietaria dovrà provvedere immediatamente a porvi rimedio, in osservanza del provvedimento emesso a suo tempo».

Ma a Tavordo, da qualche tempo, accade anche un’odiosa forma di vandalismo: qualcuno si diverte ad imbrattare la facciata della chiesa della Madonna di Caravaggio lanciandogli contro delle uova o bottiglie vuote che si spaccano lasciando a terra pericolosi pezzi di vetro.

Gesti che, come è facile immaginare, non sono passati inosservati, con una certa preoccupazione tra la popolazione.

L’allarme

Un messaggio eloquente d’allarme è comparso sui social da parte di un’insegnante, Mariella Bralla: «Se non sono bottiglie di vetro, sono uova contro la facciata della chiesa. Una bella sculacciata a mutande abbassate nella pubblica piazza io ve la darei».

E che probabilmente si tratti ancora di ragazzini, magari gli stessi che violano l’ex collegio, lo si deduce anche dai commenti che seguono: «Ieri pomeriggio c’era una banda di ragazzini seduti sul muretto davanti alla chiesa».

«Che ragazzini sciocchi – scrive un altro – . Non capiscono il male che fanno a tutti? Capiranno quando matureranno».

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