«I prezzi sono troppo alti». E il benzinaio di Bellagio si arrende

La crisi Nella Perla del Lario resterà soltanto una stazione di servizio. Il titolare: «Problemi con la compagnia, impossibile andare avanti così»

Il prezzo del gasolio e della benzina è troppo alto, chiude il distributore di via Valassina a Bellagio. Il titolare Paolo Raineri spiega la decisione: «Quando il prezzo del carburante è salito sopra i 2 euro siamo rimasti con neppure il 25% dei clienti, impossibile coprire così i costi». In paese rimane ora un solo distributore quello sulla Strada Provinciale 583, peraltro a non tantissima distanza e proprio la concorrenza è stata decisiva, avendo prezzi più bassi. La stazione di rifornimento chiude, ma rimarrà comunque il meccanico d’auto, il proprietario spiega di aver avuto anche dei problemi con il fornitore legati proprio a questo prezzo troppo alto.

Aggiunge Paolo Raineri la travagliata decisione di chiudere con la fornitura: «Il costo del carburante era troppo alto, ed era troppo alto in particolare per noi, questo a causa di problemi con il fornitore. Siamo purtroppo dovuti andare anche per vie legali, ma dopo un anno e mezzo, davanti alla possibilità di una causa civile, molto lunga e dispendiosa, ho preferito chiudere definitivamente con un certo rammarico».

«Ho battagliato per avere prezzi più in linea con quelli della concorrenza, anche perché con cifre così alte abbiamo perso il 75% dei clienti»

Una situazione abbastanza particolare quella del distributore di Bellagio: «Il nostro problema, a parte il costo del carburante aumentato ovunque, era che avevamo dei prezzi fissati - naturalmente dalla compagnia - decisamente più alti rispetto a tutti gli altri distributori, in particolare all’altro presente in paese, questo perché non avevamo implementato anche con un self-service la stazione come ci chiedevano. L’ultimo prezzo del carburante apparso sui nostri tabelloni era per la benzina di 2,078 euro e per il gasolio di 2,155, solo 15 giorni fa eravamo a 2,2 euro e avevamo anche sfiorato i 2,3».

Come detto la decisione è stata comunque sofferta: «Io ho battagliato con l’impresa per avere dei prezzi più in linea con quelli della concorrenza, anche perché con dei prezzi così alti abbiamo perso il 75% dei clienti. Se facendo pochi metri si può risparmiare nessuno si ferma da te, mi sembra piuttosto ovvio. Tenere aperto il distributore aveva un costo di 1.200 euro al mese, il margine è di 0,04 per ogni litro come si può lavorare in questa modo». Raineri comunque intende continuare con il suo lavoro di meccanico: «Il distributore è stato chiuso non per nostra scelta, ora proseguo con l’officina, mi dispiace ma d’altra parte la gestione delle compagnie è davvero assurda, ti fanno vedere il giorno per la notte».

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