Il pensionato morto sotto il trattore: «Era un gran lavoratore»

Cusino La tragedia a Ponte Dovia San Bartolomeo costata la vita a Ivano Battaglia, 62 anni. L’ex frontaliere stava ristrutturando un rustico

Dolore per la morte di Ivano Battaglia, l’uomo di 62 anni finito con il trattore in una scarpata l’altra mattina a Ponte Dovia. Le sue condizioni erano apparse gravissime già nella mattina di venerdì, quando è avvenuto l’infortunio, poi il trasporto in elicottero all’ospedale di Circolo di Varese, dove i medici della rianimazione hanno fatto di tutto per tenerlo in vita.

Ma nel tardo pomeriggio il cuore del paziente ha ceduto e la dolorosa notizia si è diffusa in Valle, dove tutti hanno sperato fino all’ultimo. Nella storica località lungo la Via del Ferro l’uomo aveva una proprietà e stava ristrutturando un rustico: gran lavoratore, venerdì mattina era impegnato a trasportare materiale col trattore fino all’immobile a cui intendeva metter mano, ma forse una ruota del veicolo si è sporta troppo dal margine del sentiero o forse un cedimento del terreno ha trascinato veicolo conducente nella scarpata.

Intrappolato

Rimasto intrappolato nel posto di guida, il malcapitato conducente ha subito anche il peso del trattore sul proprio corpo. A preoccupare, in particolare, erano sono le condizioni di una gamba, rimasta schiacciata sotto il peso del mezzo agricolo. In serata, come detto, la criticità delle condizioni del paziente ha preso il sopravvento.

Dinanzi a morti premature c’è sempre la tendenza a mettere in risalto le qualità della vittima e non i difetti, ma nel caso specifico anche Francesco Curti, sindaco di Cusino, paese in cui Battaglia risiedeva da una ventina d’anni, è molto schietto.

«Ivano abitava vicino a me, lo incrociavo spesso e bevevo volentieri un caffè con lui. Da quando si era stabilito a Cusino non ricordo che abbia avuto uno screzio e o anche solo una semplice discussione con un compaesano. Era persona discreta e riservata, ma anche rispettosa e capace di entrare in relazione con gli altri. Un gran lavoratore e un uomo per bene».

Cemento e pietre

Una descrizione che collima con i commenti raccolti in Valle. La vittima era originaria di Sora, frazione di San Bartolomeo dove va in scena il grandioso presepe vivente, ma di circa vent’anni, come detto, si era stabilito con la moglie a Cusino.

Era in pensione da poco dopo una vita di lavoro in Svizzera, ma non se ne stava comunque fermo. Lassù, a Ponte Dovia, aveva una proprietà e ci andava spesso; ora aveva deciso di ristrutturare un rustico e l’altra mattina lo stava raggiungendo a bordo del proprio trattore carico di cemento e pietre. Un tragitto che conosceva a memoria, ma che stavolta gli è risultato fatale. È scattato l’allarme e sul posto sono arrivati l’eliambulanza della base 118 di Como, una squadra della delegazione Lario occidentale e Ceresio del Soccorso alpino e i Vigili del fuoco di Menaggio. Quindi il trasporto in ospedale e i sanitari di Varese, come detto, l’hanno subito trattato per cercare di risolvere i traumi più gravi. Ma le speranze, però, si sono dissolte prima di sera.

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