Il turista morto nel lago era un campione di arti marziali

Tremezzina Trovato all’alba davanti a Villa Carlotta. Fatale la caduta dal muretto da una altezza di cinque metri. Octavio Couto era cittadino statunitense e brasiliano. Aveva partecipato alle nozze di un amico a Villa Balbianello

Solo l’autopsia potrà stabilire le cause della tragica morte toccata nella notte tra venerdì e ieri(l’allarme è stato lanciato alle 6.20 da un dipendente della NaviComo) a Octavio Couto, 52 anni compiuti lo scorso 7 giugno, brasiliano di Ipanema con doppio passaporto americano e brasiliano e soprattutto punto di riferimento mondiale di un’arte marziale in continua espansione come il Brazilian Jiu-Jitsu, di cui era cintura nera sesto grado.

Poco profondo

L’autopsia dovrà supportare le indagini dei carabinieri di Tremezzina, intervenuti con i colleghi del Nucleo Operativo e Radiomobile, nel definire in ogni suo dettaglio se Octavio Couto è morto a seguito della caduta (da un’altezza di cinque metri) dal muretto dietro il platano secolare di fronte al “tempietto” di Villa Carlotta a Tremezzo, o se ad essergli fatale è stato l’impatto con il lago e il successivo annegamento pur a fronte di un livello del lago in quel punto poco profondo. Secondo quanto ricostruito, Octavio Couto aveva partecipato ad un matrimonio a Villa del Balbianello, rientrando poi con il resto del gruppo attorno alla mezzanotte. L’uomo aveva comunque lasciato la dimora lennese in assoluta autonomia, venendo poi riaccompagnato a Tremezzo in taxi boat.

Lì si sarebbe poi separato dal resto del gruppo, inclusi gli sposi, che con una parte di invitati soggiornavano al Grand Hotel Tremezzo. Octavio Couto si sarebbe seduto o sdraiato (questo non è ben chiaro) sul muretto a due passi dal pontile della NaviComo e lì sarebbe precipitato.

Di sicuro i postumi di una serata di festa potrebbero aver avuto il loro peso dentro questo tragico epilogo. L’uomo aveva con sé una patente texana, anche se - pare - fosse tornato a vivere in Brasile. Il recupero è stato poi effettuato dai vigili del fuoco di Dongo, giunti a Tremezzo con il gommone e con una “partenza” da terra. Il corpo, previo nullaosta del magistrato Antonia Pavan, è stato poi trasportato all’ospedale Sant’Anna, in attesa dell’autopsia. Agli amici più cari - tra cui lo sposo - distrutti dal dolore sono toccate poi le operazioni di riconoscimento dell’amico.

Al loro fianco il maresciallo Paolo Lo Giudice ed i militari della stazione di Tremezzina, che per l’intera giornata - sotto l’egida della Compagnia di Menaggio - hanno cercato di ricostruire i fotogrammi della tragica nottata. Decine le testimonianze di cordoglio, da tutto il mondo, affidate ai social, considerato che Octavio Couto era “Global Bjj Consultant” di moltissimi team e accademie di jiu-jitsu negli Stati Uniti, in Europa (Italia compresa) e in Asia. «Perdiamo oggi una figura di spicco. Il suo è stato un contributo straordinario, caratterizzato da una visione moderna del Jiu-Jitsu» si legge in uno di questi post.

In tre nella barca capovolta

Da segnalare alle 16.40 un intervento dei vigili del fuoco di Dongo per un “Laser” (un natante da regata) capovolto al largo di Dongo per il forte vento (accompagnato da pioggia torrenziale). Salve le tre persone a bordo - due ragazzi, di 23 e 26 anni e una ragazza di 30 anni - che sono stati poi precauzionalmente accompagnati in ospedale, con un leggero stato di ipotermia.

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