Cronaca / Lago e valli
Sabato 13 Dicembre 2025
La morte di Giulia, imputato anche il fidanzato
Appiano Gentile La ragazza di 26 anni era morta nello scontro in moto a Carate Urio. Sotto accusa il conducente dell’auto, 81 anni di Como
Appiano Gentile
Era sabato, faceva caldo. Giulia Masiello, 26 anni di Appiano Gentile, era in compagnia del fidanzato in sella alla moto di grossa cilindrata Suzuki Gsx-R 1000 e scendeva lungo la Regina in direzione di Como. All’altezza del territorio comunale di Carate Urio e di una svolta in prossimità di un semaforo, tutto si spense. Si spensero i suoi sogni, il suo futuro, il sorriso della sua famiglia e delle tantissime persone che l’avevano conosciuta, amata e apprezzata. Le fu fatale un incidente, quello che portò una Fiat 500 – che stava svoltando a sinistra – a pararsi davanti alla moto che scendeva a una velocità eccessiva. Lo schianto non le lasciò scampo.
La tragedia
Ferito in modo grave, con una prognosi «non inferiore ad otto mesi», recitano gli atti della Procura di Como, rimase anche il fidanzato, Andrea Zordan, 29 anni di Olgiate Comasco. Era il 4 giugno del 2022. Questa settimana, a oltre tre anni di distanza, di Giulia si è tornati a parlare di fronte al giudice dell’udienza preliminare di Como Maria Elisabetta De Benedetto, dove sono stati chiamati a comparire – in quando accusati dal pubblico ministero Antonio Nalesso di omicidio stradale – sia l’uomo che conduceva l’auto, Giuliano Balestrini, 81 anni di Como, sia il ragazzo che era con Giulia e che conduceva la moto, Zordan appunto.
Secondo la procura di Como, infatti, entrambi giocarono un ruolo in quanto accadde anche se per motivi diversi. All’anziano che conduceva la Fiat 500 viene imputato il non aver prestato attenzione alla moto che scendeva lungo la Regina a Carate Urio, non dandole precedenza e svoltando a sinistra frapponendosi così alla strada che stava percorrendo la Suzuki su cui c’era la giovane di Appiano. Al fidanzato, che guidava la moto, il pm contesta invece l’eccessiva velocità che era, secondo quanto stabilito in fase di indagine, il doppio di quanto era consentito in quel punto della strada.
L’esito di quelle infrazioni al codice non lasciò scampo alla giovane, sbalzata dalla moto in frenata e finita contro l’auto. L’ottantunenne deve anche rispondere delle lesioni gravi subite dal fidanzato di Giulia nella caduta. Le parti si sono ora ritrovate di fronte al giudice, con l’anziano assistito dall’avvocato Benedetto Maria Bonomo e il giovane dal legale Nicolò Pelanda. La famiglia della vittima, non costituita dopo il risarcimento ma presente comunque in aula, è rappresentata dall’avvocato Pier Paolo Livio.
In tribunale
Il gup ha lasciato altro tempo alle parti, fino al prossimo mese di marzo, per fare valutazioni in merito a riti alternativi. La ricostruzione dell’incidente che aveva sconvolto la comunità di Appiano Gentile, dove Giulia era molto conosciuta e amata, era stata effettuata dai carabinieri della stazione di Cernobbio. Una giovane solare, viene ricordata, con tante aspettative e un sogno, quello di lavorare con i bambini. Da quattro anni era infatti educatrice all’asilo nido comunale di Appiano Gentile, lo stesso che lei aveva frequentato da piccola.
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