«Lago sporco? Non tocca alla Provincia»

Carate Urio.Il presidente Bongiasca risponde con una dura nota ai sindaci che ne avevano chiesto l’intervento. «Da 13 anni non è più di nostra competenza, spetta all’Autorità di Bacino o ai Comuni che non si sono associati»

Carate urio

«Comprendo il disagio dei Comuni del Basso Lario, ma è necessario chiarire una volta per tutte che la competenza sulla pulizia del lago non è più dell’Amministrazione provinciale da ben 13 anni. Chi continua ad attribuirci responsabilità che la legge ha tolto dal 2012 non conosce la normativa o finge deliberatamente di non conoscerla».

E’ visibilmente contrariato il presidente di Villa Saporiti Fiorenzo Bongiasca che ha affidato ad una lunga nota la dura (nei toni e nei contenuti) replica rispetto al “j’accuse” formalizzato dal sindaco di Carate Urio Paola Pepe sulla mancata pulizia del tratto di lago antistante Carate e la fascia bassolariana di Municipi, stante anche l’indisponibilità - che dura ormai da tempo - del battello spazzino ormeggiato in corrispondenza del pontile della NaviComo.

«E’ l’ultima volta che intervengo sul tema dei battelli spazzini», rimarca Fiorenzo Bongiasca, che nella nota rimarca come - con la legge regionale 6 del 2012 - «la gestione del demanio lacuale - e quindi anche la rimozione di rifiuti, relitti e detriti galleggianti - è stata affidata ai Comuni è all’Autorità di Bacino nei casi in cui i Comuni abbiano scelto di associarsi».

Per meglio perimetrare la vicenda e la problematica in essere dal 24 settembre (data dell’ultima alluvione del mese scorso) in poi, con la NaviComo che si è vista costretta a depennare le corse degli aliscafi (e così sarà almeno sino a domani), il presidente provinciale fa notare che «Regione Lombardia ha più volte chiarito che spettava ai Comuni - che peraltro incassano i canoni delle concessioni demaniali - garantire la fruibilità e la pulizia del proprio tratto di lago».

Le istantanee - con annessa polemica da parte del primo cittadino di Carate Urio - del battello spazzino (inizialmente da destinare al Comune di Como, poi respinto al mittente da Palazzo Cernezzi) fermo al palo del pontile della NaviComo non sono andate giù al presidente di Villa Saporiti. «Nessun Comune - nemmeno Carate Urio - ha mai chiesto all’Amministrazione provinciale di poter utilizzare il battello spazzino ormeggiato proprio a Carate Urio che resta comunque a disposizione, tramite comodato, di Comuni e Autorità di Bacino - le parole di Fiorenzo Bongiasca -. Proprio l’Autorità di Bacino nei giorni scorsi ne aveva chiesto l’impiego per la raccolta dei detriti a Blevio e Torno. Richiesta che abbiamo prontamente accolto, salvo poi l’impossibilità di utilizzo del mezzo a causa di un guasto tecnico».

Infine una stoccata politica, connessa a doppio filo al fatto che «i Comuni che aderiscono all’Autorità di Bacino del Lario e dei Laghi minori, come Torno, ad esempio possono contare su un servizio organizzato e continuativo di raccolta di detriti. Chi invece non ha aderito - come Moltrasio, Brienno, Carate Urio o Laglio, deve provvedere direttamente, come ha fatto in questi giorni Moltrasio con regolare affidamento in somma urgenza. Si tratta di un atto dovuto, non di un gesto eroico».

Infine, secondo il presidente provinciale, «il battello spazzino andrebbe considerato per ciò che è, un mezzo di pubblica utilità, non un intralcio alla vista o al turismo».

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