«L’alluvione? Dormiamo altrove per paura»

Laglio un anno dopo il disastro I coniugi Romeo ancora non riescono a trascorrere la notte nella loro casa. «Temiamo che tutto possa ripetersi». Il sindaco Pozzi: «Abbiamo profuso il massimo impegno, anche economico»

Il cielo scuro, la pioggia sempre più violenta con l’aria carica dell’odore della terra e, all’improvviso, il boato che precede il disastro.

Era la mattina del 27 luglio 2021 e Laglio stava per vivere il momento più drammatico della sua storia recente, colpita – come altri paesi del basso Lario – da una terribile alluvione.

Quel giorno, migliaia di metri cubi di materiale si riversarono nella valle del torrente Caraello, travolgendo le abitazioni e mettendo a rischio la vita di chi era all’interno. Fu un vero e proprio miracolo se nessuno rimase ferito, ma i segni di quei terribili momenti sono ancora impressi nella mente di tutte le persone che, a un anno di distanza, sono ancora sfollate.

L’iniziale spavento e rabbia stanno lasciando spazio allo sconforto, per il fatto che non sanno ancora se e quando potranno fare rientro.

Abitazione agibile

Giuseppa Ceravolo e Vincenzo Romeo, invece, sono ancora in paese dato che la loro casa è stata dichiarata agibile, pur interessata dalla frana. Di notte, però, dormono altrove, perché c’è ancora il terrore che tutto possa riaccadere.

«Qui davanti stanno portando via molto materiale, hanno fatto un grande lavoro, ma la paura per altri temporali è tanta - racconta Giuseppa – per noi la situazione è davvero difficile, si vedevano massi enormi. Già qualche anno prima era caduto del materiale nel valletto, poca cosa rispetto a quanto poi accaduto, ma comunque da quel momento non ho più dormito sonni tranquilli. Sentivo che sarebbe potuto succedere qualcosa di brutto e ho avuto paura della montagna. Oltre ai danni materiali, c’è il dispiacere per questo angolo di paese che era davvero bello».

Difficile dire, al momento, quando Laglio potrà lasciare alle spalle questo brutto ricordo, anche perché i pericoli sono tutt’altro che scampati. In un lungo post sui social, il sindaco Roberto Pozzi ha riassunto quanto fatto e cosa, ancora, c’è da fare. «Gli interventi del Comune di Laglio, di Protezione civile, vigili del fuoco, Provincia di Como e volontari di Protezione civile, consentirono di stabilizzare la situazione, ripristinare la viabilità sulla SP 71 Regina, riqualificare le aree pubbliche, liberare il tombotto provinciale per garantire il normale deflusso delle acque – ha scritto il primo cittadino - gli interventi hanno riguardato anche la Valle della Selvetta, oggetto, anch’essa del terribile episodio alluvionale, con lavori affidati al Consorzio Forestale Lario Intelvese».

- Leggi anche: «Incubo alluvione: nulla è come prima»

Ricostruzione

«Per gli interventi di somma urgenza e per la ricostruzione del ponte abbattuto su via delle Frazioni, sono state impiegate tutte le risorse disponibili del nostro bilancio, anche utilizzando gran parte dell’avanzo di amministrazione 2021, per un totale di 650mila euro. Altri 95mila sono già stati impegnati a fronte di un contributo statale precedente per interventi sulla parte a monte della Valle Caraello». E ha aggiunto. «È molto facile e lo capisco anche, accusare a un anno da quei tragici eventi, che la situazione non è ancora risolta, che non si è fatto nulla, che la burocrazia è eccessiva e via lamentando, ma posso assicurare che il lavoro profuso è stato massimo e l’impegno non è mai venuto meno».

Un segno indelebile per Laglio, che spera di ritornare alla normalità al più presto.

- Leggi anche: «”Noi, abbandonati dopo l’alluvione”: a un anno dalla tragedia solo tristezza»

© RIPRODUZIONE RISERVATA