L’altra (brutta) faccia del nostro turismo
«Canoisti al buio e incidenti sfiorati»

L’allarme La testimonianza della famiglia Matteri, proprietaria degli storici cantieri di Lezzeno. «Troppe persone pensano di essere nella loro vasca da bagno, ci vogliono regole e controlli»

Lo definisce “turismo barbarico” quello che in questo momento invade il Lago di Como. La conseguenza, a ben guardare, di un’eposizione mediatica che ha messo il Lario in cima ai desideri di tanta gente.

Paola Matteri, esponente di primo piano degli storici Cantieri navali Matteri di Lezzeno, racconta episodi che testimoniano come la maleducazione e l’imprudenza, in più occasioni, rischino di dare un brutto colpo alla nostra immagine.

Succede di tutto

«In questi giorni succede davvero di tutto - dice - Il lago è preso d’assalto ma è una vera e propria invasione barbarica di un turismo barbarico a cui bisognerebbe porre delle regole. E’ capitato di trovare gente in cantiere mentre facevano i loro bisogni, in una proprietà privata in pieno giorno, per fare un esempio».

La vita del cantiere di Lezzeno è messa a dura prova, restando sul tema proposto dagli stessi Matteri: «Ogni giorno ci sono una ventina di barche che passano rasenti alle nostre, ad un metro dal pontile, con tutti i rischi connessi; l’altro giorno c’era all’attracco il Riva Aquarama con dentro le chiavi e una barca si è messa laterale, noi siamo subito usciti e se ne sono andati. Ma è un continuo, le nostre barche sono belle e magari il turista vuole vederle ma comunque il cantiere navale è un luogo di lavoro».

I Matteri credono questo tipo di turismo alla lunga possa essere controproducente: «Usano il lago come la loro vasca da bagno e mi chiedo dove sia la polizia? Dove stanno i controlli? Abbiamo visto un incidente tra due barche, un nostro cliente ci ha detto che non sa se tornerà sul lago e in Italia perché non ci sono regole. In acqua ognuno fa quello che vuole e spiegava che appena si ferma iniziano a girargli attorno le altre barche per fargli la foto. Negli altri stati prima di affittarti la barca ti fanno vedere cosa fare e come comportarti».

Tanti episodi, senza dimenticare la tragedia dello scorso anno a Lenno.

Inciviltà diffusa

Continua poi Paola Matteri: «L’altra sera eravamo sul lago al buio quando vediamo una luce strana e sentiamo dei rumori, ci avviciniamo pianissimo e ci sono dei canoisti al buio. Li abbiamo richiamati e loro ci hanno insultati e detto che la sigaretta era la loro luce di segnalazione. Le tragedie sono già fuori della porta non ci sembra il caso di cercarle. Mio marito è passato dall’orrido di Nesso e c’era gente che si buttava da quanto rimasto della Lucia, ha detto loro di stare attenti e l’hanno insultato in spagnolo».

Un quadro preoccupante, aggiunge anche Francesca Matteri : «Io mi sposto per lavoro anche sulle strade che portano a Lezzeno e anche qui c’è un grande problema d’inciviltà con gente che lascia rifiuti ovunque». Un turismo insomma poco rispettoso a cui probabilmente il Lago di Como non è abituato.

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