L’assalto dei turisti. Ticket di ingresso come a Venezia?

Il dibattito La stagione iniziata si annuncia da record. Leoni (Albergatori): «No alle limitazioni, più servizi». Tajana: «Tassa di ingresso per i bus»

Tantissimi turisti in città e sul lago per l’inizio della stagione che negli ultimi anni è letteralmente esplosa. Alle presenze di italiani e stranieri che pernottano negli hotel si aggiungono quelle di chi fa a Como la gita giornaliera. La soluzione sta nel ticket come a Venezia?

I nodi aperti

Il dibattito è aperto, ma per il momento secondo gli addetti ai lavori la soluzione è poco praticabile e il territorio dovrebbe puntare di più sui servizi da offrire ai turisti e sui parcheggi esterni in modo da evitare la congestione del traffico. Secondo il presidente degli Albergatori Luca Leoni esportare sul Lario il modello Venezia non è la strada. «È difficilissimo - dice - scoraggiare le persone ad andare in un posto. Venezia poi ha tre o quattro entrate ed è concentrata, Firenze sta pensando a una Ztl allargata, ma anche lì i confini sono chiari. Lo stesso vale per Capri, dove hanno la tassa di sbarco, ma parliamo di un’isola e da noi non è consentita. E poi il tema non è solo Como. Dal capoluogo passano anche coloro che vanno sulle due sponde del lago o vanno in Svizzera o altrove. Personalmente ritengo che chi voglia a venire a vedere le bellezze del lago debba poterlo fare in libertà, perché vietarlo?». Servono però, secondo il numero uno degli albergatori più servizi e regole. «Faccio un esempio: a Bellagio abbiamo contingentato i gruppi con la guida, che devono essere al massimo di 25 persone e non possono sostare in alcuni punti. Bisogna decongestionare le aree maggiormente frequentate e cercare di veicolare i flussi anche in altre zone. E bisogna essere in grado di offrire servizi efficienti, trasporti in testa».

Proprio sui trasporti pubblici gli albergatori battono il chiodo già dalla scorsa estate: bus, taxi, battelli sono ancora insufficienti e, in alcune zone, non paragonabili a quelle di realtà simili. La Navigazione ha garantito più corse per questa stagione e sui taxi è da poco entrato in funzione il nuovo sistema a turni, mentre per l’aumento significativo delle licenze già deliberato dalla giunta ci vorrà tempo (servirà infatti un bando apposito e una serie di procedure amministrative).

Qualcosa si può fare secondo l’urbanista C lemente Tajana, già ingegnere capo del Comune di Como: «Como è una città d’arte e, come tale, trovo sarebbe corretto introdurre per i bus turistici oltre al biglietto del parcheggio anche un ticket per l’ingresso, così come ad esempio già accade a Verona. Ripartire la somma tra quaranta o cinquanta persone, fra l’altro, non incide sui visitatori, ma può essere utile per avere maggiori risorse da destinare ai servizi oltre a dare una sorta di “distintivo di città d’arte”. Questo a maggior ragione se si pensa a hub dei musei, come sta progettando il Comune».

Il tema parcheggi

Il nodo cruciale, secondo Tajana, è quello dei parcheggi: «Bisogna accelerare sulla Ticosa e sugli autosili di interscambio. Va fatta al più presto la ciclabile dal Valmulini alle caserme, che praticamente c’è già e costerebbe poco: offrire a noleggio la bici elettrica sarebbe un servizio molto utile per i turisti e contribuirebbe a riempire un parcheggio sempre vuoto. Non sono invece favorevole a ticket o modalità per limitare gli spostamenti delle persone. Al di là che a Como passano per andare dappertutto e nessuno rimane solo nel capoluogo, lo vedrei come una limitazione della libertà di poter vivere delle bellezze delle nostre zone».

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