L’ospedale e gli specchi solari fermi da 8 anni: «Toglieteli»

Menaggio, installati nel 2011 all’ospedale per renderlo energeticamente indipendente, sono inattivi dal 2017. Il sindaco chiede di rimuoverli, il Comitato protesta: «Spesi 700mila euro di soldi pubblici, uno spreco»

Menaggio

Ospedale sempre al centro dell’attenzione, per le sue sorti e anche per situazioni collaterali. Come quella degli ormai famosi specchi solari che avrebbero dovuto rendere il presidio indipendente per un terzo del fabbisogno di energia.

Quattrocento metri quadrati di pannelli costati circa 700 mila euro. L’impianto denominato “solar cooling” risale al 2011: ha funzionato poco per alcuni anni e dal 2017 è fermo; due anni fa l’assessore regionale Guido Bertolaso, che si era trovato alle prese con questa patata bollente, si era speso in prima persona per assicurare che nel giro di qualche mese l’impianto “solar cooling” sarebbe stato riattivato, ma non se n’è più fatto nulla. Tanto che ora il sindaco di Menaggio, Michele Spaggiari, non ha dubbi: «Non ha senso lasciare uno scempio ambientale se non funzionano. Mi premurerò, pertanto, di chiedere la loro rimozione».

Non è d’accordo la portavoce del Comitato per la difesa dell’ospedale, Giovanna Greco: «Noi non ne abbiamo chiesto la rimozione, ma la riparazione e il ripristino. Quei pannelli sono stati pagati con ingenti fondi pubblici, soldi delle tasse di tutti i cittadini: smantellarli significherebbe sprecare denaro e generare un danno molto più reale di qualunque presunto “scempio”».

In ospedale, come riferisce Spaggiari, le prestazioni erogate sono le stesse dei mesi scorsi: «La situazione è stabile e funziona anche il convitto interno per un certo numero di dipendenti, mentre altri hanno trovato case in affitto in zona. Il Comitato e qualcun altro suggeriscono di utilizzare i ristorni dei frontalieri per offrire agevolazioni al personale – prosegue il primo cittadino – ma la Corte dei Conti non lo consentirebbe. Si tratta infatti di fondi da destinare ad opere pubbliche».

«Menaggio è nella stessa situazione di Sondalo, altro ospedale periferico costretto a chiudere diversi padiglioni – sono ancora parole di Spaggiari – . Il Comitato chiede a noi sindaci di usare la stessa determinazione ed energia messe per realizzare opere comunali anche per l’ospedale, ma posso assicurare che già avviene».

Il Comitato, da parte sua, non manifesta affatto soddisfazione per queste parole: «Avevamo chiesto ai sindaci coraggio e trasparenza, ma il nostro messaggio non è stato colto – incalza Greco – . Affermare oggi che l’operatività dell’ospedale è “in linea con i mesi scorsi” non significa “in linea con quanto previsto”. Lo stesso assessore Bertolaso ha ammesso che i piccoli interventi ambulatoriali, già ridotti al minimo, vengono eseguiti una sola volta al mese e non prevedono ricoveri. Questa non è operatività, questo non è un servizio, ma è solo una presenza simbolica che non risponde ai bisogni del territorio. Non ci arrenderemo di fronte alle difficoltà oggettive che incontriamo nel tentativo di costruire un dialogo leale con le istituzioni e continueremo a cercare la strada giusta, certi che prima o poi la troveremo».

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