«Maltempo sul lago, servono risposte rapide per aiutare i sindaci»

Il presidente della Provincia, Fiorenzo Bongiasca,fa il punto della situazione: «Subito lo stato di emergenza. A Blevio si potrebbe arrivare anche a scelte dolorose»

Torno

Ammontano a 2 milioni 760 mila euro i danni legati alla “somma urgenza” causati dalle tre distinte alluvioni del mese di settembre lungo le strade provinciali del territorio, a cominciare dall’ex statale Lariana - spina dorsale della sponda orientale del Lario - dove il solo evento meteo di lunedì 22 settembre ha portato in dote “schede Rasda” - riconducibili anche alla provinciali 43 “di Faggeto” e 44 “del Pian del Tivano” - pari a oltre 800 mila euro.

A fronte anche di queste dinamiche l’Amministrazione provinciale ha richiesto sul cosiddetto “rischio residuo” altri 6 milioni di euro per interventi da porre in essere lungo le provinciali, Val d’Intelvi e valli adiacenti al lago incluse. Ne abbiamo parlato con Fiorenzo Bongiasca, presidente della Provincia.

È stato un mese davvero tremendo...

Sì, i danni sono ingenti. Fortunatamente non ci sono stati né feriti né morti. E’ chiaro che ci sono alcune situazioni che preoccupano. Cito lungo la Lariana il caso emblematico di Blevio e così quello di Torno e di altri Comuni che meritano risposte rapide e concrete. Tutti - nessuno escluso, dalla Protezione civile nazionale in giù - stiamo facendo tutto il possibile per portare il supporto necessario e cercare di ripristinare in via definitiva queste situazioni oggi di piena emergenza.

La situazione più preoccupante?

Beh, Blevio a livello generale merita uno studio dettagliato che potrebbe portare anche a scelte dolorose. Non si può continuare a vivere con questo rischio incombente.

In questo contesto i sindaci dei Comuni colpiti dalle alluvioni di questo terribile mese di settembre hanno chiesto la possibilità di nominare un commissario ad acta, così da non dover più sottostare alle maglie, troppo fitte, della burocrazia. Cosa ne pensa?

Al momento la prima risposta rapida che deve arrivare è il riconoscimento dello stato di emergenza, che al vostro giornale martedì il Capo della Protezione civile nazionale Fabio Ciciliano ha assicurato arriverà in Consiglio dei ministri entro dieci giorni. Stato di emergenza richiesto da Regione Lombardia. Questo è il primo snodo strategico. Una volta che verrà riconosciuto lo stato di emergenza si potrà entrare nel dettaglio anche della richiesta di un commissario ad acta, le cui competenze però dovranno essere concertate con il territorio, sindaci in primis.

Favorevole dunque al commissario ad acta?

Guardo al ruolo. Servono risposte rapide, concrete e pratiche. Questo chiedono i sindaci. Se la strada è quella servirebbe una figura esperta sotto il profilo tecnico e che possa accelerare pratiche che richiedono tempi inevitabilmente lunghi. E di tempo di fronte a fenomeni meteo intensi sempre più frequenti ce n’è davvero sempre meno. Se l’obiettivo è pigiare sull’acceleratore e snellire le tempistiche per aprire in tempi rapidi i cantieri propedeutici alle opere di messa in sicurezza, allora il commissario ad acta potrebbe essere una soluzione.

Quanto ha aiutato a livello generale aver dato corso lungo le provinciali a importanti opere di messa in sicurezza e di prevenzione del dissesto?

Io e i miei collaboratori in questi anni abbiamo lavorato a fondo su questo tema. Ma è chiaro che serve anche altro ovvero la prevenzione in montagna. E’ in alto che nascono i guai. Qui mi rivolgo a Regione Lombardia ed ai ministeri competenti. Serve un progetto globale di pulizia e ripristino delle nostre montagne. Le conseguenze dell’abbandono dei boschi le abbiamo viste a settembre.

Infine, il “caso” del “ponte bailey” allestito a tempo di record lungo la Lariana a Blevio. Quando potrà essere ripristinata la viabilità nei due sensi di marcia?

“Le opere propedeutiche ai lavori nella parte sottostante sono già iniziate. Ad inizio settimana avremo un punto operativo della situazione. Il prima possibile. Questo mi sento di assicurarlo.

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