Maltrattamenti in casa di riposo: rito abbreviato per il processo

Dizzasco, la difesa degli indagati ha scelto un rito alternativa in attesa della data

Dizzasco

Dopo la chiusura delle indagini preliminari e la richiesta di giudizio immediato da parte della Procura di Como, con un atto a firma del pm Alessandra Bellù, le difese degli indagati nel fascicolo relativo alla casa di riposo di Dizzasco “Sacro Cuore” in queste ore hanno fatto le loro scelte decidendo di farsi giudicare con il rito Abbreviato, ovvero basandosi sulle carte già nel fascicolo ottenendo – in caso di condanna – lo sconto di un terzo della pena. La data dell’udienza non è però ancora stata fissata.

E’ questo lo sviluppo estivo della vicenda che aveva riguardato quelli che all’epoca erano sette dipendenti della struttura lariana che erano stati colpiti da una misura cautelare in parte in carcere e in parte ai domiciliari (firmata dal Gip Massimo Mercaldo) per presunti maltrattamenti ai danni di anziani ospiti.

Alla conclusione delle indagini, la pubblica accusa aveva quindi ritenuto di avere elementi per chiedere il processo. A tutti – anche se con modalità e ruoli molto diversi l’uno dagli altri – erano stati contestati i maltrattamenti ad una parte degli anziani, abusi che i sospettati avrebbero portato avanti nella loro qualità di dipendenti socio assistenziali della Rsa “Sacro Cuore”. Maltrattamenti ad almeno cinque pazienti, di cui una nel frattempo deceduta nel dicembre del 2024, che avevano creato nelle vittime «uno stato di sofferenza morale e psichica» mediante percosse, ingiurie, denigrazioni e umiliazioni. Tutti i pazienti vittime di quanto contestato, erano allettati e dunque impossibilitati a difendersi.

Gli indagati erano stati arrestati in esecuzione di una misura cautelare che era stata eseguita nel mese di febbraio, dopo indagini che erano state portate avanti dai carabinieri della Compagnia di Menaggio con anche l’installazione di telecamere. L’indagine era nata dalla segnalazione che un ex dipendente. Gli indagati saranno difesi dagli avvocati Davide Giudici, Carolina Lenzi, Mattia Bianchi, Tatiana Pernice, Alessandro Riva, Loredana Marziotti e Ilaria Porro.

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