«Non separatemi da mio figlio». Fausto cerca un posto nella Rsa

Bellagio L’uomo, 49 anni, è disabile. Appello perché sia accolto nella struttura del paese: «Un bivio fondamentale»

Non si può andare contro l’amore di una mamma per il proprio figlio, una mamma che da oltre quarant’anni si occupa ogni giorno di un uomo affetto dalla sindrome di Sturge-Weber.

La mamma è la bellagina Disolina Sormani, 73 anni, per tutti “Lina” mentre il figlio è Fausto Maralla, 49 anni. Fortunatamente in questi anni Lina ha trovato la collaborazione dell’amministrazione comunale di Bellagio e il sostegno di una famiglia amorevole, ora però ci sono alcuni problemi da affrontare, come spiega il figlio di Lina e fratello di Fausto, Paolo Maralla:  «Mia madre si è occupata per tutta la vita di mio fratello Fausto, nato con la sindrome di Sturge-Weber che ha iniziato a manifestarsi già in giovane età e mia madre ha deciso di dedicarsi a suo figlio tutti i giorni. Da quando Fausto aveva 18 anni sino all’età di 42 lui era sempre con lei, poi alla morte di mio padre sette anni fa ha iniziato a frequentare un centro diurno disabili a Valmadrera. Il Comune ci ha dato una grossa mano prendendosi carico delle spese di trasporto che non erano dovute e ringraziamo il sindaco Angelo Barindelli. C’è un rapporto speciale tra mia mamma e mio fratello, con l’appoggio sempre da parte mia e di mia sorella».

Il problema si è acuito recentemente considerando che la signora Lina inizia a non essere più giovane e l’impegno con Fausto è sempre più complicato. L’idea è di averlo in una struttura protetta a Bellagio per evitare il distacco dalla mamma, una Rsa perché i centri dedicati ai disabili sono lontani: «Abbiamo una domanda in corso con la Rsa Bellagio. Purtroppo le Residenze sanitarie disabili sono molto distanti dal paese, le più vicine sono a Grandola e Uniti e a Mandello Lario, considerando il rapporto che unisce mia mamma e mio fratello sarebbe un distacco troppo importante. La nostra idea è di averlo a Bellagio per permettere a nostra mamma di incontrarlo tutte le volte che vuole, ma purtroppo ci sono delle difficoltà nell’inserimento in un Rsa nonostante Fausto non abbia particolari problematiche».

Ora c’è attesa per la pronuncia della Rsa, spiega mamma Lina: «Abbiamo un rapporto profondo, ci capiamo, abbiamo il nostro “linguaggio” per comunicare, fatto di piccoli gesti, tocchi e sguardi. Per me l’ammissione alla Rsa è un bivio fondamentale nelle nostre vite, perché rischierei di averlo distante da me.  Siamo a Bellagio, meraviglioso paese, ma che purtroppo non ha residenze disabili e questo è un problema», conclude la signora Lina.

© RIPRODUZIONE RISERVATA