Quattro mesi di cantiere in Valle Intelvi
Volantini al mercato, monta la protesta

Centro Valle Intelvi: fa discutere l’annunciato intervento per realizzare la condotta idrica da Argegno

Centro Valle Intelvi

Entra nel vivo la protesta per l’annunciata chiusura della strada provinciale 13 della Valle Intelvi in seguito ai lavori di posa della condotta idrica di captazione dal Lario che dal comune di Argegno sale in quota a Pigra e va alimentare i bacini di raccolta di acqua potabile di diversi comuni di Centro e Bassa Valle Intelvi.

Ieri mattina un sit in è stato effettuato con un volantinaggio al mercato di San Fedele . I manifesti che richiamano la protesta e che annunciano un prossimo incontro pubblico che si terrà venerdì 21 novembre alle 20,30 presso l’oratorio di Dizzasco, sono stati affissi anche in altri comuni del territorio.

Un cantiere impattante, quello previsto. Per quattro mesi e forse di più la strada della Valle d’Intelvi dove è prevista la deviazione sarà paralizzata dall’enorme volume di traffico. Si parla di 6 mila veicoli che dovranno affrontare la strettoia che dal bivio della provinciale 13 a Castiglione davanti l’ex municipio si innesta sulla 15 fino al Ponte della Gatta. Poi le strettoie di Giuslino a Cerano , quelle di Schignano fino ad alcuni tratti ad Argegno. La preoccupazione tra imprenditori, esercenti, pendolari, cittadini è tanta.

A guidare la protesta c’è il comitato ambientalista locale “Il Calicanto”, deciso a chiedere a Como Acqua la modifica del progetto. Uno studio di fattibilità, in fase di approvazione, prevede il rifacimento e la posa della conduttura dell’acqua del lago, attualmente funzionante in via direttissima da Argegno a Pigra.

Un’opera decisamente importante, ma che presenta per la sua realizzazione notevoli criticità. La deviazione totale del traffico per almeno 4 mesi - dicono dall’associazione - potrebbe condizionare negativamente il passaggio dei mezzi di lavoro locali, la regolare attività del servizio di trasporto pubblico e turistici con gravi ritardi per studenti, lavoratori e utilizzatori privati.

Potrebbe inoltre creare ritardi ai mezzi di soccorso e impedirebbe la regolare attività alle persone con disabilità. Le strettoie anche se “gestite” con movieri o semafori per l’inevitabile senso unico alternato, rischiano di generare ingorghi e probabilmente anche l’impossibilità di transito di mezzi pesanti di attività dell’imprenditoria locale, alcuni già sul piede di guerra, e dei mezzi destinati alla gestione dei rifiuti urbani.

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