«Regina, Salvini si muova. E venga qui di persona»

L’intervista Anna Dotti, consigliere regionale di Fratelli d’Italia: «La situazione qui è diventata insostenibile. Dobbiamo alzare la voce»

«Il sindaco di Tremezzina Mauro Guerra nella lunga riflessione inviata oggi (ieri, ndr) al vostro giornale ha chiesto un incontro a Roma con il ministro Matteo Salvini, coinvolgendo Regione Lombardia e istituzioni locali. Ritengo invece che il ministro Salvini debba tornare qui per rendersi conto di persona di una situazione che si è fatta ormai insostenibile».

La firma su questa dichiarazione, sicuramente d’impatto dopo il venerdì “nero” vissuto dalla Regina a seguito dei quindici chilometri di coda registrati dalle 10 in poi e così dopo (altri) mesi di pesante stallo del cantiere della variante della Tremezzina, porta la firma della consigliera regionale di Fratelli d’Italia Anna Dotti.

Dunque serve nuovamente un intervento del ministro dopo che la situazione di impasse che sta vivendo il cantiere della variante, peraltro ancora in attesa della (seconda) determina del Collegio Consultivo Tecnico?

Ritengo sia giunto il momento di alzare la voce. Di far sapere le innumerevoli situazioni di disagio con cui si stanno confrontando residenti e imprese del posto, che come raccontato anche dal vostro giornale nuocciono anche al turismo. Vale per la variante avanzata di soli dodici metri in un mese, nonostante le promesse di una ripresa delle “volate” su larga scala. E vale per la gente costretta ad ore di coda, con annesso corollario di disagi, rumori e inquinamento ambientale. Non ci si può più nascondere dietro a un dito. Ecco perché ritengo che il ministro Salvini debba tornare qui, sul territorio, in prima persona».

Sin qui le soluzioni concordate sembrano non fornire i risultati sperati. Il primo riferimento è all’ordinanza Anas, che soprattutto negli ultimi giorni ha dimostrato i propri limiti. Cosa ne pensa?

«I Tavoli istituzionali devono produrre qualcosa di concreto. E va dato atto al prefetto ed al presidente provinciale di aver istituito un canale di dialogo diretto con territorio e soprattutto con Anas e così con il ministero. Ma è chiaro che in assenza di un cronoprogramma vero e reale dei lavori della variante ed a fronte delle pesanti difficoltà palesate dalla Regina serve che passino due messaggi chiari, ovvero che il cantiere della variante deve riprendere a pieno regime senza ulteriori indugi e che la situazione sul fronte della viabilità si è fatta veramente insostenibile per chi vive e lavora qui».

Condivide dunque la linea del sindaco di Tremezzina che urga un nuovo confronto con il ministro delle Infrastrutture per affrontare tutte le tematiche in campo, incluse misure a beneficio di residenti e pendolari per quel che concerne il trasporto pubblico?

«Ritengo sia davvero giunto il momento di fare squadra tenendo il bene del territorio come unico obiettivo. Avere nuovamente il ministro sul territorio, facendogli toccare con mano le tante problematiche in essere sicuramente gioverebbe alla causa. Di fronte a quindici chilometri di coda ed a tempi di percorrenza superiori alle due ore per raggiungere Como è giusto indignarsi. Dopodiché servono soluzioni operative. E in questo mi associo alla tenacia dei sindaci che reclamano soluzioni e risposte».

“Colpa” secondo alcuni del boom turistico per il quale il nostro lago non sembra sino in fondo attrezzato. E’ così?

«Il turismo porta indotto. Questo è indiscutibile. Dopodiché sarebbe interessante ragionale su quale tipo di turismo vogliamo. E’ chiaro che i problemi poi si ripercuotono anche sugli operatori turistici. Lo dimostrano cancellazioni e disdette dopo il maxi ingorgo di venerdì».

Cosa può fare Regione Lombardia per aiutare la variante a uscire dall’angolo?

«A Regione spettano unicamente le autorizzazioni ambientali. Sicuramente noi rappresentanti comaschi possiamo dare un segnale di unità importante e alzare la voce chiedendo ciò che tutti - lo dico da cittadina del lago - sul territorio vogliono ovvero che la variante riprenda con il giusto piglio, che transitare lungo la Regina non porti in dote code e ingorghi ogni giorno e così che i trasporti pubblici siano efficienti».

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