Regina e Variante, gli “incubi” del lago. Ma intanto i politici litigano

Tremezzina: Fermi e Spelzini a muso duro dopo l’invito a Salvini a venire sul posto. Cesana: «Giusto spronare il governo centrale». E Orsenigo: «Si rimpallano le responsabilità»

Tremezzina

«Il ministro Matteo Salvini torni sul lago per rendersi conto di persona di una situazione che si è fatta ormai insostenibile». Frase dai contenuti forti quella pronunciata in un’intervista a La Provincia da Anna Dotti, consigliera regionale di Fratelli d’Italia che inevitabilmente ieri - sul doppio fronte viabilità e cantiere della variante, argomenti entrambi connessi alla Regina - ha prodotto una reazione istituzionale da parte dell’assessore comasco Alessandro Fermi, vergata insieme alla consigliera Gigliola Spelzini, entrambi esponenti della Lega.

Reazione che ha preso le mosse da un presupposto che, pur senza citarla direttamente, chiama in causa la consigliera argegnina ovvero «bisogna decidere se affrontare in modo serio tali criticità, cercando le soluzioni migliori o se usare strumentalmente la situazione per guadagnare un titolo di giornale».

Nel dettaglio, per Alessandro Fermi - presente anche all’ultimo Tavolo istituzionale convocato in Prefettura - «occuparsene in maniera concreta significa conoscere i quattro nodi sui quali l’impresa appaltatrice ha avanzato riserve specifiche ad Anas e che sono stati anche discussi con i sindaci del territorio nei plurimi incontri del Tavolo di coordinamento in Prefettura».

«Si sta cercando di risolverli uno ad uno - hanno confermato l’assessore Fermi e la consigliera Spelzini - Contando sulla disponibilità da parte del ministero delle Infrastrutture della copertura finanziaria per eventuali e prevedibili aumenti dei costi». L’assessore regionale comasco ha anche confermato che «durante l’ultimo incontro si è ipotizzato che entro l’estate verranno risolte tali criticità e che il cantiere potrà procedere a pieno regime, senza ulteriori interruzioni o rallentamenti».

«La soluzione di questi problemi non è urlare», la chiosa dei due esponenti leghisti, che hanno rimarcato come «la criticità legata al traffico non è da attribuire al cantiere», con il traffico già oggi alle prese «con un vertiginoso aumento dei flussi turistici».

A stretto giro è arrivata anche la dichiarazione di Marisa Cesana (Lombardia Ideale), lista a diretto sostegno del presidente Attilio Fontana. «Concordo sul fatto che dobbiamo sollecitare risposte certe nei confronti del territorio - le sue parole - Condivido le ragioni di chi si sposta e vive in zona, così come sono sacrosante le preoccupazioni dei sindaci. Confermo che Regione da anni sta facendo tutto quanto di sua competenza e oltre per giungere a una soluzione definitiva. Non ho dubbi sul fatto che il ministro Salvini, lombardo pratico e concreto, farà tutti gli ulteriori passi necessari. Approvo ogni iniziativa che sproni il Governo centrale a intervenire con forza».

Da Angelo Orsenigo (Partito Democratico) è giunta la proposta di istituire «un Tavolo permanente di crisi a Roma, guidato dal Ministero, con Anas, l’impresa costruttrice, la Regione e le istituzionali locali». Poi l’affondo politico, legato al fatto che «non ci serviva proprio l’ennesimo siparietto a cui stiamo assistendo in cui nel centrodestra si richiamano le responsabilità l’un l’altro alle responsabilità”.

«Condivido l’insofferenza per un quadro che non si sblocca e non procede come dovrebbe - la chiosa dell’esponente dem -. Detto ciò, terrei lontane dai problemi dei comaschi le scaramucce tra i partiti di maggioranza». Infine il deputato leghista Eugenio Zoffili, che ha parlato di «attenzione massima per la Tremezzina da parte di Matteo Salvini», rimarcando che «mentre gli altri fanno polemiche, la Lega preferisce fare i fatti».

© RIPRODUZIONE RISERVATA