Sconfitta dalla malattia a 29 anni: Jessica, la chemioterapia, la nascita di Alexander e il dolore per una giovane vita stroncata

Gravedona Aveva 29 anni, durante la gravidanza la scoperta del tumore. Proprio un anno fa era nato suo figlio. Il peggio sembrava passato, poi la malattia è tornata in forma più aggressiva. Lo struggente messaggio del marito

L’avevamo definita la “guerriera della vita”. Ma stavolta Jessica Poncia non ce l’ha fatta. E a un anno di distanza da quando, nonostante la chemioterapia, aveva partorito un bellissimo bimbo di nome Alexander e sembrava che anche per lei il peggio fosse alle spalle, la brutta malattia è tornata a insidiarla e non le ha lasciato scampo.

Quattro giorni fa era stata sottoposta a un ultimo intervento chirurgico per cercare di salvarla e il marito, David Bordessa, le aveva dedicato un messaggio struggente ancora pieno di speranza: «Il dolore cambia le persone. Le consuma. Le spegne… Una persona che soffre non ha bisogno di nulla se non di ritrovare se stessa, non va lasciata sola, ma sostenuta per ritrovare la strada. Ci penserò sempre io a te».

Lunga battaglia

La giovane moglie, purtroppo, si è dovuta arrendere a soli 29 anni. Il suo secondogenito, Alexander, era nato il 25 novembre dello scorso anno. La malattia era stata diagnosticata alla mamma al quinto mese di gravidanza nell’ambulatorio della Lilt (Lega tumori) di Gravedona, confermata poi con l’esame microistologico, ed era stata un brutto colpo, per il futuro della paziente e del suo bimbo.

Ma la giovane aveva affrontato con determinazione la sua battaglia per la vita, sottoponendosi alle cure necessarie senza tuttavia sottovalutare le sorti del piccolo che aveva in grembo. Il parto aveva messo a dura prova le sue residue energie, ma era andato tutto bene e pareva l’inizio di una rinascita.

Nuovi programmi

«Comincerò a fare di nuovo programmi – aveva rivelato Jessica, originaria di Stazzona e residente a Negrana, frazione di Gravedona – Poter guardare al futuro con rinnovata di fiducia è come rinascere». Anche i medici erano fiduciosi: il tumore, notevolmente rimpicciolito, era stato poi asportato chirurgicamente con un intervento conservativo. L’equipe del dottor Giorgio Baratelli aveva eseguito quella che in termine tecnico si chiama quadrantectomia, che pareva essere risolutiva; essenziali, assieme alla medicina, si erano rivelate il coraggio e la fiducia della paziente.

In una clima ormai natalizio la vicenda di Jessica pareva insomma il più bel regalo per la sua famiglia, gli amici e la comunità. A giugno di quest’anno erano terminate le cure e la malattia pareva sempre più solo un brutto ricordo. Invece si è rivelata terribilmente subdola e nei mesi successivi è riemersa in maniera ancora più aggressiva e impietosa, tanto da non lasciare scampo alla giovane mamma.

E ora, al di là del dolore per un dramma così grande, c’è anche tanto smarrimento. La battaglia, la sofferenza e il ritorno alla vita di Jessica si sono rivelati solo un’illusione, oltre la quale si è aperto un terribile vuoto per il marito, i figli e i genitori. I funerali della giovane mamma si svolgeranno quest’oggi, mercoledì, alle 15 nella parrocchiale di Gravedona.

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