Sparano alle anatre: «Così, per divertirci»

Carate Urio Un ragazzo sorpreso con l’amico al molo mentre colpisce gli animali con una carabina a pallini. Inseguito da un cittadino, si dà alla fuga: denunciato dai carabinieri. «Sensibilizzare contro questa barbarie»

Un’esecuzione. Con una carabina caricata a pallini, sparati a cinque metri dal bersaglio. Soltanto che il bersaglio, non era la sagoma colorata di cartone di un poligono ma una delle anatre che sono solite “navigare” attorno al molo di Urio.

Dall’altra parte dell’arma, un ragazzo - ancora minorenne - residente nella zona che, insieme ad un amico, aveva deciso di trascorrere così la propria serata. “Per divertirmi”, pare che abbia poi detto a chi gli chiedeva spiegazioni davanti a tanta inutile crudeltà.

La ricostruzione

E’ finita (ma soltanto per ora) con una denuncia a piede libero, dopo che i carabinieri lo hanno sorpreso in possesso del fucile. Dovrà rispondere del fatto di aver imbracciato la carabina, tra le altre cose, in un luogo abitato e con potenziali pericoli. Ma sarà chiamato anche a rispondere di quanto fatto all’animale, sulla base di una specifica denuncia che è stata presentata da una delle persone che era sul posto.

Un residente li ferma per qualche domanda e poi nota una delle anatre, colpita alla testa

La vicenda, secondo quanto ricostruito da La Provincia, risale alla sera del 16 agosto. I due ragazzi intorno alle 23 si trovavano sul molo di Urio. Uno dei due aveva anche un fucile, dal quale partivano colpi diretti verso la superficie dell’acqua. Circostanza che non è sfuggita a un residente che li ha affrontati per chiedere conto del loro comportamento. Ne è seguita una discussione (“Sto sparando nell’acqua, il lago non è tuo, faccio quello che mi pare” e via questionando) conclusa quando l’uomo ha voluto accertarsi, nonostante il buio, di cosa fosse l’oggetto di tanto interesse. E in quella circostanza ha subito notato una delle anatre con la testa centrata dai pallini di una carabina. A quel punto, uno dei ragazzi si è fermato davanti alla minaccia di una telefonata ai carabinieri mentre il secondo - non senza qualche momento di tensione - è scappato, inutilmente rincorso, tra i vicoli del paese.

Il residente ha subito avvertito l’Ats che ha inviato sul posto il veterinario Carlo Cigardi di Albavilla. I resti dell’animale sono stati portati all’Istituto zooprofilattico di Binago. E sono arrivati anche i carabinieri che sono risaliti al ragazzo fuggito, sorprendendolo poco dopo con la carabina.

Immediata la denuncia dei militari, ma anche quello del residente che ha avvertito anche l’Aidaa, l’associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente fondata da Michele Brambilla, volto noto televisivo e parlamentare.

Accertamenti

Gli accertamenti, intanto, continuano. Non è la prima volta, dicono in paese, che si verificano episodi di questo genere e che pare siano proprio da ricondurre ad un modo distorto e certo un po’ crudele di intendere il divertimento.

Naturalmente si tratta di casi che, fino a prova contraria, non hanno nulla a che fare con l’ultimo episodio, ma che comunque testimoniano l’esistenza di un problema. «Non si tratta di una piccola storia di paese. E’ un vero e proprio atto di crudeltà del tutto gratuito - spiega una delle persone che ha assistito alla vicenda - che merita di essere portato alla ribalta della cronaca, proprio e soltanto per sensibilizzare le persone su una autentica barbarie». Una cosa è certa, pare di capire. La vicenda è tutt’altro che da considerarsi finita.

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